Cheratocono e progressione miopica, il contributo di Banca degli Occhi di Mestre

Nelle scorse settimane la Fondazione, che ha sede presso il Padiglione Rama dell’Ospedale dell’Angelo, nella località veneta, ha ospitato un meeting interdisciplinare (nella foto, una fase dei lavori), in collaborazione con Opto, azienda piemontese focalizzata sulle lenti a contatto specialistiche, e con Irsoo

Cinque relazioni per una giornata di studio su due temi di interesse e attualità per una sessantina di professionisti della visione, giunti non soltanto dal Veneto, ma anche da alcune regioni limitrofe. Il tutto completato da una visita alle strutture della Fondazione, che in Italia collabora con circa 200 centri oculistici e copre intorno al 50% del fabbisogno nazionale di cornee per trapianti. In particolare l’oftalmologo Diego Ponzin, direttore della Fondazione, ha parlato di superficie oculare e dei segni che devono spingere il contattologo a invitare il paziente a una visita dall’oculista, nell’ambito di una collaborazione indirizzata a perseguire il massimo beneficio per l’utente finale.
A sua volta Nicolò Decastello, ortottista, ottico e optometrista, collaboratore della Fondazione, ha affrontato prima i temi dell’applicazione di lenti a contatto su cornee irregolari e superfici oculari problematiche, prendendo in esame le varie possibilità correttive, dalle lenti morbide speciali a quelle sclerali, e portando un corredo di diversi casi trattati, anche con il supporto di una vasta iconografia. Successivamente ha trattato dell’efficacia e della diffusione del Cross-linking, supportando la valutazione di tale terapia per il cheratocono con una serie di dati statistici.
Infine Alessandro Fossetti, direttore dell’Irsoo, ha affrontato il tema dell’aumento della diffusione della miopia e delle possibilità di rimandarne l’insorgenza o di rallentarne la progressione, sottolineando in particolare come esistano metodi di intervento che la ricerca scientifica ha mostrato essere efficaci, per lo più di tipo refrattivo e quindi utilizzabili dall’area optometrica e contattologica. Fossetti ha poi mostrato i risultati di alcune sperimentazioni svolte all’Istituto di Vinci sulla visione periferica, sottolineando l’impatto sulla visione stessa di alcuni tipi di lenti a contatto morbide per il controllo della miopia e, di conseguenza, sul mercato futuro di questo genere di lac.
Per la Opto, come ha ricordato il suo titolare, Alberto Rela, è stata la prima volta di un evento realizzato in collaborazione con la Fondazione Banca degli Occhi di Mestre. Tuttavia l’azienda di Briga Novarese non è nuova a iniziative di partnership di questo tipo, sempre all’insegna della sua filosofia aziendale, che è quella della produzione di lenti a contatto “su misura”.
(red.)

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