Festival di Cannes: dal manifesto alla premiazione anche gli occhiali catturano i flash

Sono quelli indossati dall’eclettico regista Spike Lee, due volte premiato in passato alla kermesse, conclusasi sabato scorso, e quest’anno presidente di giuria, che ne ha sfoggiati diversi modelli, da quelli fucsia con lenti in tinta indossati sul red carpet a quelli da vista ampi e neri immortalati nella locandina, che lo ritrae sullo sfondo delle celeberrime palme della Croisette per arrivare alla montatura firmata Jacques Durand, calzata durante l’annuncio, con gaffe, del vincitore

Un Festival di Cannes con molte “prime volte” questa 74esima edizione dal 6 al 17 luglio. Certamente la scelta di luglio invece che maggio, come da tradizione, dopo la sospensione dello scorso anno per la pandemia. Poi due film premiati ex aequo con il Gran Prix Speciale della Giuria e cioè Un eroe di Asghar Farhadi e Compartimento n.6 di Juho Kuosmanen. E altri due ex aequo con il Premio della Giuria, il tailandese Memoria con Tilda Swinton e Ahed’s Knee dell’israeliano Nadav Lapid. Prima volta di un presidente di colore, Spike Lee, che passerà alla storia del Festival per la gaffe di avere svelato in anticipo il nome del vincitore della Palma d’Oro, il thriller-horror Titane della francese Julie Ducournau.

Al regista americano è legata un’altra prima volta. È il primo presidente ad avere la sua foto sul manifesto-locandina del Festival: metà del suo viso, tra le palme, con cappello da baseball e grandi occhiali neri, una montatura Cazal. Molto particolari anche questi, ma diversissimi da quelli arancioni, un modello di Jacques Durand (nella foto), marchio di proprietà di Punto Ottico Humaneyes, brand che fa capo a Domenico Concato, indossati per la premiazione, in accordo-contrasto con l’abito scuro con pennellate di colori forti. Tra i premiati più applauditi il regista Marco Bellocchio con la Palma d’onore per il docufilm Marx può aspettare, consegnatagli da Paolo Sorrentino. Nessun premio, invece, e conseguente grande delusione, per Tre piani di Nanni Moretti, unico film italiano in concorso. 

Luisa Espanet

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