Dopo Milano e Roma potrebbe essere la volta del capoluogo pugliese come sede di un nuovo corso di optometria per lavoratori promosso dall’Istituto di Vinci
«La richiesta di formazione optometrica, che sta crescendo tra gli ottici più sensibili al loro ruolo sociale, alla dignità del loro lavoro e al livello del servizio reso alla popolazione, non può essere risolta dal corso di laurea: l’Irsoo ha da sempre concentrato il suo interesse sull’erogazione di una proposta di qualità in quest’ambito, cercando di mantenere i propri percorsi formativi in continua evoluzione, aggiornati ai temi più innovativi della ricerca clinica e basati sulle evidenze di quella scientifica», commenta a b2eyes TODAY il direttore dell’Istituto toscano, Alessandro Fossetti (nella foto), che annuncia di aver aperto le iscrizioni per Bari: ad aprile, se sarà stato raggiunto un numero sufficiente, partirà il nuovo corso, che ricalca quello che si tiene ormai da sei anni a Milano e da due a Roma. «Nato come un percorso senza scorciatoie, che privilegia la conquista di competenze e di abilità per una professionalità elevata, proponendosi di fornire le conoscenze necessarie a esercitare l’attività di optometrista, secondo quanto permesso dalle attuali norme legislative, l’iter formativo si svilupperà in due anni, con 24 incontri complessivi da svolgersi in Puglia, 8 incontri ogni anno presso l’Hotel Parco dei Principi, e a Vinci, 4 incontri ogni anno, più un incontro aggiuntivo per gli esami finali – ricorda Fossetti - Gli appuntamenti nella nostra sede principale si rendono necessari per tenere le lezioni pratiche di clinica optometrica, grazie alla grande disponibilità di attrezzature presenti. Qui, tra l’altro, sarà possibile effettuare lezioni a gruppi ristretti, permettendo così a tutti i partecipanti di lavorare concretamente e con strumentazione all’avanguardia».
Perché la scelta della Puglia? «Proprio da quest’area, comprensiva anche delle regioni vicine, proviene un elevato numero di richieste per i corsi di specializzazione in optometria», sottolinea il direttore dell’Irsoo.
(red.)
