L’ottica riparte da Monopoli?

Con il recente Congresso sul controllo della progressione miopica e in attesa del Convegno Assottica si concluderà il ciclo dei grandi eventi del settore in Italia per il 2019. Proviamo a raccogliere, oltre alle recenti fotografie dell’appuntamento pugliese, qualche spunto di riflessione tra i ricordi di Mido, Progressive Business Forum e DaTE

Il 2019 è un anno di transizione, nel quale si sono affermati trend irreversibili, ma anche una forte volontà da parte dell’ottico di reagirvi. Il commercio online della contattologia a pacchetto è cresciuto in maniera vigorosa come la vendita dell’occhiale da sole commerciale. In entrambi i casi rincorrere il business sul web sarebbe una battaglia persa in partenza. Il prodotto standard di questi due comparti è destinato a scomparire lentamente ma inesorabilmente. Per chi fa contattologia, non per chi vende pacchetti, resta una fetta piccola ma remunerativa: quella specialistica. Certo, non tutti sanno applicare questo tipo di lente a contatto, ma sta qui la differenza: ritornare quelli degli anni 80. L’opportunità offerta a Monopoli sul controllo della progressione miopica, grazie anche alle nuove soluzioni presentate dalle aziende, è come un rigore al novantesimo. Se l’applicatore sarà in grado di realizzare una convivenza pacifica con i principali attori della salute, come il medico di base, il pediatra, l’oculista e l’ortottista, il controllo della miopia rappresenterà il trampolino di lancio di una nuova vita per chi ama la contattologia.
Dalla parte dell’eyewear, invece, le ultime novità sono state quelle offerte in settembre alla Leopolda con DaTE. Aziende e brand che chiaramente aspirano a sfondare nella distribuzione dell’ottica, almeno per il momento, e che desiderano essere raccontate ancora sul banco del centro ottico. Anche se non tutte queste realtà e i loro prodotti hanno qualcosa veramente da raccontare. Sta all’ottico buyer cogliere gli underdogs, cioè le opportunità inaspettate. DaTE, avendo abbandonato nella sua veste fiorentina l’anima più elitaria, non può selezionare chi conserva i valori originari dell’avanguardia e della creatività assoluta. Però si conferma un’eccellenza nel panorama nazionale e internazionale dell’ottica e resta il punto di partenza per chi vuole innovare e valorizzare la propria proposta commerciale.
Nel viaggio a ritroso del 2019 non posso che fermarmi nuovamente a Firenze. Pochi minuti distanziano la Leopolda dal Palazzo dei Congressi dove si è svolto il Progressive Business Forum del giugno scorso. Una sfida vinta, che ha portato sul palco tutto il panorama che sta intorno al mondo oftalmico, aziende, associazioni, specialisti, influencer. Ho sempre creduto che quello che permette all’ottico illuminato di DaTE di acquistare begli occhiali sia ancora il business dell’oftalmica, il cash flow del settore. Il fatto che il Forum e il DaTE si siano tenuti nella stessa città non è solo un’opportunità logistica. Quando l’industria dell’eyewear e dell’oftalmica si accorgeranno che l’una non può fare a meno dell’altra, quando le occhialerie sdoganeranno il concetto che tanto le lenti le devono mettere sulla montatura (in realtà esiste pure il cambio lenti, in crescita nel nostro paese), forse i due eventi potranno trovare anche un’aggregazione di intenti. Il Forum ha lanciato comunque un segnale importante. Siamo partiti verso una nuova era nell’oftalmica e nella sua concezione di mercato. Non si torna più indietro e l’edizione del 2020, verosimilmente ancora a Firenze, farà del Forum la cartina di tornasole del movimento oftalmico.
Sempre nel 2020 avremo un grande anniversario di Mido. Cinquant’anni, in cui sono cambiate tante cose. Oggi si deve continuare a sognare ma con alcune avvertenze. Che gli occhiali non si vendono solo perché si comprano. Vamos.
Nicola Di Lernia

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