Lenzi: DaTE? Ha risvegliato il mercato in Italia

Due fratelli, Emiliano, web designer dotato di personalità artistica, ed Elena, ottica con una preparazione più tecnica, ma con interessi che non si limitano al settore: sono I Visionari di Firenze (nella foto, l'interno), insegna nata cinque anni fa come progetto e non solo come centro ottico che si occupa di design. Anzi, per Elena, parlare semplicemente di occhiale di design è riduttivo: «In parte è giusto, soprattutto quando si approccia un prodotto che non è commerciale, ma è anche limitativo – sostiene Elena Lenzi – Per I Visionari questa definizione è un po’ stretta, perché il nostro percorso è legato alla ricerca di nuovi codici, guardiamo principalmente alle sottoculture, ai marchi indipendenti, che addirittura non hanno neppure accesso alle fiere».
L’ottica toscana trova che il termine sia persino un po’ abusato di questi tempi. «Sembra che l’ottica oggi sia divisa in due, quella che compra il marchio commerciale e quella che compra l’occhiale no logo: il design non è questo, è anche una cultura che ti deve appartenere e che viene da altre fonti, da come sei tu principalmente – prosegue la professionista - Significa supportare culture e ispirazioni che vengono da mondi che spesso nemmeno hanno a che fare con l’ottica. Oggi chi si vuole ritagliarsi una storia diversa all’interno del nostro settore deve essere culturalmente ben preparato e contaminato e spesso le fiere sono solo una parte della sua formazione, complementari all’arte, al visitare le grandi metropoli e all’osservare la gente». A Lenzi non piace neppure l’attitudine di superiorità per cui il mondo del design per forza ha qualcosa di più interessante. «Vorrei che ci si prendesse meno sul serio e ci fosse una visione più easy e democratica delle cose, l’occhiale di design, o di ricerca, presuppone creatività e sperimentazione, non per forza l’esclusività», sottolinea.
 Sono tanti i canali che I Visionari utilizzano nel proprio lavoro di incessante ricerca e il DaTE è uno di questi. «A DaTE trovo spunti stimolanti, soprattutto posso osservare l’evolversi di alcuni progetti che sono cresciuti raggiungendo risultati interessanti - spiega Lenzi – Inoltre, è un momento di confronto e di “energia” importante e di sicuro anche a noi serve per fare selezione, sebbene spesso ci muoviamo su circuiti diversi. Siamo molto contenti che quest’anno sia a Firenze, la trovo una scelta moderna, e mi piace l’idea che possa essere un evento itinerante: Milano naturalmente è la città della moda, ha una vocazione naturale ad accogliere manifestazioni di questo tipo, ma anche Firenze credo che possa in qualche modo seguire gli stessi tipi di ispirazione».
N.T.
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