Presbiopia, un altro passo avanti tra ottici e oculisti

È quanto emerso dal lunch symposium del 18 aprile, durante il terzo Congresso Siso: esponenti di spicco della classe medica e dell’area tecnica hanno ripreso i temi già affrontati alla tavola rotonda dell’ultimo Mido e si sono dati appuntamento a novembre per definire il percorso ideale del paziente-cliente presbite dallo studio oculistico al centro ottico e viceversa

È arrivato il momento di tradurre in pratica il dialogo avviato. Sono, nella sostanza, le parole che Romolo Protti, vicepresidente di Aimo, ha rivolto al tavolo dei relatori e alla platea di colleghi e addetti ai lavori dell’intera filiera presenti al lunch symposium di giovedì scorso.

Secondo i promotori dell’iniziativa, sostenuta da Siso, Aimo, Anfao Gruppo Lenti e Federottica, che ha visto ancora una volta protagonisti classe medica, mondo ottico optometrico e industria, non solo oftalmica, ma anche contattologica, il confronto tra le parti sta andando avanti lentamente ma progressivamente: l’importante è che finora, in oltre un anno e dopo quasi una decina di incontri, non si sia verificata alcuna battuta d’arresto. Anzi, da ogni momento comune sembrano nascere idee sempre nuove e produttive.

L’obiettivo è portare a conclusione questo percorso entro la fine del 2024: due passaggi chiave in tal senso saranno il prossimo Congresso Aimo, in programma dal 14 al 16 novembre a Roma, e il Forum presbiopia, che si terrà il 17 e 18 novembre a Napoli. Per quel periodo i fautori del tavolo interdisciplinare contano di poter mettere nero su bianco un documento con gli strumenti condivisi tra le varie categorie, da diffondere tra i centri ottici e gli studi oculistici (nella foto, una fase del lunch symposium: sul palco, da sinistra, Nicola Di Lernia, Danilo Mazzacane, Andrea Afragoli, Francesco Loperfido, Daniele Petrini, Sabrina Lotto di Menicon Soleko, Giorgio Parisotto di EssilorLuxottica, David Pietroni di CooperVision e Silvano Larcher di Hoya).

A.M.

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