Progressive: il prodotto c’è, ora puntiamo alla comunicazione

Lenti altamente performanti, ma non adeguatamente proposte dal retail ottico: i numeri uno di Netcity, Oxo e Vision Group, tutti membri di Assogruppi, rappresentato da Fabrizio Vettore, che riunisce oltre 3.400 centri ottici, sono saliti domenica scorsa sul palco del Progressive Business Forum, in una delle quattro tavole rotonde, per fornire la propria visione sul mercato italiano delle lenti multifocali, traendo spunto dal sondaggio realizzato da b2eyes

I dati dell’indagine di mercato effettuata da questa testata su oltre 500 consumatori, contattati dopo l’acquisto di una montatura con lenti progressive, hanno rivelato un importante elemento: se da un lato l’utente finale è soddisfatto del prodotto (il 93%) non lo è altrettanto del centro ottico (si scende al 79% e al 60% sull’eventuale consiglio del punto vendita ad amici e parenti). «Questo gap è indicativo: significa che il prodotto c’è, ma non viene proposto adeguatamente ed è un aspetto sul quale dobbiamo lavorare», ha detto Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group per il quale anche il circa 90% di soddisfatti non rappresenta un dato del tutto positivo. «Significa che perdiamo quasi 2 clienti ogni 10», ha sottolineato.
«Questa analisi va letta come un bicchiere mezzo vuoto che deve spronare al cambiamento - ha commentato Massimo Barberis, direttore generale di Optocoop Italia-Oxo - Trovo singolare, ad esempio, che solo un consumatore su tre venga richiamato nel post vendita: la distribuzione oggi deve presidiare tutti i punti di contatto, prima e dopo l’acquisto, con il cliente ed è questo un elemento su cui dobbiamo lavorare». Barberis, inoltre, vantando un’esperienza ventennale nell’industria, ha indicato cosa è più difficile far funzionare nel retail. «Sicuramente il Crm - ha detto - Il suo uso sistematico potrebbe rappresentare un grande cambiamento culturale per il nostro settore».
Altro punto dolente i giovani presbiti che, sempre dati alla mano sono in crescita negli ultimi cinque anni di oltre un milione di soggetti, non sono adeguatamente equipaggiati e sono spaventati dal costo del prodotto anche solo per una piccola correzione. Il suggerimento di Laurent Schmitt, amministratore delegato di Netcity, è aprire al pubblico i laboratori del centro ottico. «Mostrate quello che fate e le varie fasi di lavorazione di una montatura con lenti progressive», ha consigliato il manager.
Chiude Procacciante sullo spauracchio internet. «Se dal sondaggio risulta che il web non è il canale attraverso il quale l’utente acquista lenti progressive, sicuramente è il principale mezzo con cui cerca informazioni - ha detto - Nel centro ottico bisogna puntare alla customer journey: ci devono essere tutti gli elementi che mettano il professionista nelle condizioni di prescrivere la lente giusta con l’adeguata strumentazione e il consumatore di percepire i benefici che può ottenere, il reale valore del prodotto e il lavoro che c’è dietro» (nella foto, da sinistra, Vettore, Schmitt, Barberis, Procacciante e Fabrizio Valente, fondatore e amministratore delegato di Kikilab).
F.T.

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