Visioni Italiane: l’ottica del futuro come obiettivo

A Roseto Degli Abruzzi, grazie all’incontro di due gruppi storici del settore, Argo Vision e Free Optik, è nata una società «esempio della ricerca di una nuova strada per la cooperazione e lo sviluppo del mercato», si legge in un comunicato congiunto

Argo Vision, gruppo con una novantina di centri ottici aderenti nel centro Italia, e Free Optik, cooperativa da oltre duecento punti vendita tra centro e sud, hanno dato vita a Visioni Italiane, «con lo scopo di integrare i valori dei rispettivi gruppi, creare sinergie opportunità reciproche e “aprirsi” ad altre realtà territoriali come le loro per condividerne i frutti – prosegue la nota - Il mercato ottico dei prossimi anni, infatti, impone ai suoi attori la ricerca di nuove forme di cooperazione e sviluppo di soluzioni, prodotti e servizi: mettere insieme esperienza e competenza e distribuirla ai propri aderenti e non solo è parte della mission di Visioni Italiane, che vuole essere la palestra in cui i propri ottici si preparano ai futuri cambiamenti».
Di fatto, dall’esperienza di 25 anni di Argo Vision  e di Free Optik «nasce una società comune, aperta, dove l’ottica di qualità d’Italia si può confrontare e trovare punti di interesse e aggregazione - precisa nel comunicato Carlo Antonio Bucciarelli, amministratore di Visioni Italiane insieme a Stefano Mele – La nuova società ha lo scopo di rappresentare un network importante nel centro Italia, creando un grande vantaggio competitivo per i suoi aderenti e permettendo di sfruttare conoscenze condivise, ampliare la visione dei propri ruoli, affrontare e superare i propri limiti e cogliere nuove opportunità». Gli fa eco Mele, che ricorda nella stessa nota come «Visioni Italiane nasce dalla voglia di futuro e di un nuovo mercato: dove c’è creatività, innovazione e un sogno ambizioso, si possono raggiungere risultati straordinari e quello che è stato può essere migliorato, se ci sono nuovi e coraggiosi imprenditori pronti a crederlo».
Visioni Italiane si propone come un modello di collaborazione tra le due società, che consente, «pur mantenendo la loro indipendenza, autonomia e specialità, di realizzare progetti e obiettivi condivisi, incrementando la capacità innovativa e la competitività nel retail ed esercitando in comune attività che rientrino nell’oggetto della propria impresa», conclude il comunicato (nella foto, da sinistra, Bucciarelli e Mele).
(red.)

 

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