Zeiss, un nuovo antiriflesso allarga il concetto di protezione

Nel corso dell’evento digitale in esclusiva per i propri partner svoltosi a metà maggio, l’azienda oftalmica ha presentato tra le novità il trattamento DuraVision AntiVirus Platinum UV, frutto di anni di studi sulle contaminazioni batteriche e virali

A seguito dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, siamo diventati tutti più attenti a quello che tocchiamo e più sensibili all’aspetto dell’igiene, soprattutto delle mani. «Ci sono però oggetti “ad alto contatto”, come gli occhiali, che maneggiamo moltissime volte al giorno senza pensare a disinfettarli: ciò ha portato Zeiss a riflettere sulla necessità di trovare una soluzione da mettere a disposizione degli ottici e dei consumatori finali», rivela a b2eyes TODAY Elena Rubino, head of marketing di Carl Zeiss Vision Italia. 

L’idea di analizzare l’occhiale come potenziale veicolo di contaminazioni è stata in realtà una delle aree su cui si sono indirizzate le attività di sviluppo e ricerca del gruppo oftalmico, in collaborazione con l’Università tedesca di Furtwangen, già molto prima della pandemia. «Nel corso degli studi sono stati esaminati quali e quanti virus e batteri si possono trovare proprio sugli occhiali ed è emerso che ve ne sono oltre cinquemila tipi - spiega la manager - Sulle lenti è presente la maggiore varietà, poiché sono le superfici più ampie che si frappongono tra l’occhio e l’ambiente esterno e dunque vengono a contatto con maggiore frequenza con le situazioni più contaminanti. Da questi studi è partito lo sviluppo di DuraVision AntiVirus Platinum UV (nella foto, un rendering dei materiali vetrina per la comunicazione nei centri ottici), un trattamento che rispetto all’antiriflesso premium di Zeiss ha un beneficio ulteriore, accessorio rispetto alla funzione della lente stessa, ma oggi molto sentito: abbiamo, infatti, aggiunto uno “strato in più che dà fiducia”, come recita il claim, poiché permette alle lenti stesse di autoigienizzarsi ed eliminare virus e batteri che entrano in contatto con la loro superficie».

Grazie alla nuova tecnologia sviluppata, Zeiss ha integrato negli strati dell’antiriflesso, attraverso un procedimento di deposizione sottovuoto, un sottile strato di nanoparticelle d’argento. Questo elemento, dalle capacità antimicrobiche riconosciute da secoli, rilascia ioni d’argento e «consente di eliminare il 99,9% di virus e batteri che si depositano sulla superficie delle lenti: tale efficacia è stata confermata attraverso test eseguiti da laboratori esterni indipendenti in Germania, Cina e Canada, nel rispetto delle più recenti normative ISO, in particolare secondo la norma ISO 21702:2019(E) per i virus con involucro e secondo la norma ISO 22196:2011(E) per i batteri Gram-negativi e Gram-positivi – precisa Rubino – In tal modo l’ottico ha la possibilità di offrire una soluzione che verrà sicuramente apprezzata dai clienti, oggi maggiormente consapevoli dei rischi che organismi invisibili all’occhio possono provocare».

DuraVision AntiVirus Platinum UV è già disponibile sulla maggior parte delle lenti da ricetta, monofocali, progressive e digital, a eccezione dell’indice 1.74, e in seguito lo sarà anche su quelle da stock. A supporto del lancio, Zeiss ha realizzato materiali per il punto vendita e la comunicazione, on e offline, nonché sessioni di webinar, per trasferire ai partner concetti fondamentali per argomentare e proporre le novità.
N.T.

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