Armani, il mito che portò l’occhiale sulle passerelle di tutto il mondo

Il 4 settembre è mancato, all’età di 91 anni, il più noto stilista italiano. Tra le sue molteplici creazioni e idee, quella di trasformare, insieme alle aziende partner, le montature in un oggetto fashion e di tendenza

«Con infinito cordoglio, il gruppo Armani annuncia la scomparsa del suo ideatore, fondatore e instancabile motore: Giorgio Armani (nella foto, courtesy of Giorgio Armani) - si legge in una nota dell’omonimo gruppo - Il Signor Armani, come è sempre stato chiamato con rispetto e ammirazione da dipendenti e collaboratori, si è spento serenamente, circondato dai suoi cari. Infaticabile, ha lavorato fino agli ultimi giorni, dedicandosi all’azienda, alle collezioni, ai diversi e sempre nuovi progetti in essere e in divenire».

Il comunicato ricorda, inoltre, come negli anni Armani abbia creato una visione che dalla moda si è estesa a ogni aspetto del vivere, anticipando i tempi con straordinaria lucidità e concretezza. «Lo ha guidato un’inesauribile curiosità, l’attenzione per il presente e le persone. In questo percorso ha creato un dialogo aperto con il pubblico, diventando una figura amata e rispettata per la capacità di comunicare con tutti - prosegue la nota - Sempre attento alle esigenze della comunità, si è impegnato su molti fronti, soprattutto verso la sua amata Milano. La Giorgio Armani è una azienda con cinquant’anni di storia, cresciuta con emozione e con pazienza. Giorgio Armani ha sempre fatto dell’indipendenza, di pensiero e azione, il proprio segno distintivo. L’azienda è il riflesso, oggi e sempre, di questo sentire. La famiglia e i dipendenti porteranno avanti il gruppo nel rispetto e nella continuità di questi valori».

Un tutt’uno, di fatto, collaboratori e familiari, che nel comunicato ricordano come in questa azienda si siano sempre sentiti parte di una famiglia. «Oggi, con profonda commozione, sentiamo il vuoto che lascia chi questa famiglia l’ha fondata e fatta crescere con visione, passione e dedizione. Ma è proprio nel suo spirito che insieme, noi dipendenti e i familiari che sempre hanno lavorato al fianco del Signor Armani, ci impegniamo a proteggere ciò che ha costruito e a portare avanti la sua azienda nella sua memoria, con rispetto, responsabilità e amore».

«Non si pensava che un giorno non ci sarebbe più stato. Giorgio Armani non era solo un grande stilista, era un simbolo, un valore, un esempio da seguire. Il suo stile inconfondibile non era solo nelle sue collezioni che ogni stagione, pur rinnovandosi, restavano fedeli a una precisa impronta. Molto imitata, ma mai raggiunta. Il suo stile rifletteva il suo comportamento, il suo modo di vivere, il suo rapportarsi agli altri. Sobrio, misurato, era capace di gesti generosi con cui dimostrava la sua empatia. E il comunicato del suo decesso, inviato dal suo ufficio stampa con il ricordo di tutti i dipendenti, è la testimonianza più efficace di come il Signor Armani, così veniva chiamato, si facesse amare». Così lo ricorda a b2eyes TODAY Luisa Espanet, giornalista di moda, design e arte e firma di questa testata, che ha avuto l’opportunità di conoscere personalmente Armani alle sue numerose sfilate e che un anno fa, in occasione dei suoi 90 anni, lo ha ricordato sul nostro quotidiano.

A cura della redazione

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