Bicocca: Zeri professore associato, un riconoscimento per l’optometria italiana

Il professionista, già ricercatore presso l’ateneo milanese, ricopre tale incarico a partire dalla fine di settembre: per la prima volta un docente universitario di ruolo è stato nominato in virtù delle ricerche e dell’attività scientifica condotta in ambito optometrico

Fabrizio Zeri (nella foto) è ora professore associato presso il Dipartimento di Scienze dei materiali dell’Università Bicocca di Milano, dove insegna nel corso di laurea triennale di Ottica e Optometria e nel corso di laurea magistrale in Optometry and Vision Science. Il professionista romano è, inoltre, visiting research fellow presso il College of Health and Life Sciences dell’Aston University di Birmingham, dove dal 2015 al 2017 ha svolto attività di ricerca. Nel 2017 ha ricevuto l’Irving Fatt Memorial Lecture dalla British Contact Lens Association, di cui è global ambassador, e nel 2019 il Contact Lens Educator of the Year Award dell’International Association of Contact Lens Educators per la regione Emea, per la quale è direttore regionale. Associate Editor della rivista Contact Lens and Anterior Eye, ha pubblicato oltre 60 articoli scientifici e contribuito con capitoli in 5 libri scientifici.

«Si tratta di un traguardo personale significativo, ma questa nomina rappresenta anche il riconoscimento di un percorso collettivo: l’optometria si afferma oggi come una disciplina accademica matura, fondata su solide basi scientifiche e pienamente integrata nel contesto universitario - commenta Zeri a b2eyes TODAY - A 25 anni dall’istituzione del primo corso di laurea in Ottica e Optometria presso l’Università di Milano-Bicocca, l’optometria dialoga alla pari con le altre aree del sapere che costituiscono la realtà universitaria italiana, in linea con quanto avviene nei più avanzati atenei a livello internazionale».

Dello stesso avviso è Alessandro Borghesi, professore emerito e padre nobile del primo corso di laurea in Ottica e Optometria. «Tale incarico segna un passaggio simbolico ma sostanziale per l’optometria italiana, aprendo prospettive sempre più solide per la ricerca, la formazione universitaria e il riconoscimento professionale nel nostro paese», sottolinea Borghesi in una nota.

Angelo Magri

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