Safilo: il fatturato torna a superare il miliardo di euro

Secondo i dati preliminari approvati il 26 gennaio dal Consiglio di amministrazione, il gruppo di eyewear ha chiuso il 2022 con vendite nette in crescita dell’11,1% a cambi correnti e del 4,2% a cambi costanti. Preoccupa però il futuro dello stabilimento di Longarone

Nell’ultimo esercizio le vendite nette preliminari di Safilo si sono attestate a 1.076,7 milioni di euro rispetto ai 969,6 milioni di euro registrati nel 2021, con le vendite organiche (performance a cambi costanti e calcolata sui marchi di proprietà e le licenze, non giunte a scadenza, presenti in entrambi i periodi a confronto, escludendo anche il business del contratto di fornitura con Kering Eyewear, ndr) cresciute del 7,7% a cambi costanti, a conferma di «un altro significativo miglioramento dopo quello del +10,5% messo a segno nel 2021 rispetto al 2019», spiega una nota della società padovana, che ricorda anche come i brand di proprietà hanno rappresentato un traino importante alla performance complessiva, «in particolare Smith, che con un ulteriore forte balzo delle vendite si è confermato tra i marchi leader in un segmento e canale distributivo in grande sviluppo come quello degli occhiali e dei prodotti sportivi per l’outdoor - si legge - Anche Carrera e Polaroid sono nuovamente cresciuti a doppia cifra, grazie a una progressione che ha riguardato tutti i principali canali distributivi e tutte le categorie prodotto e che ha permesso a Carrera di superare abbondantemente i livelli di business pre pandemia». Secondo il board, il 2022 è stato un anno «di solido miglioramento anche sul fronte del business in licenza, grazie soprattutto al buon sviluppo registrato dalle collezioni dei principali marchi e all’inserimento in portafoglio di nuove licenze che hanno efficacemente contribuito a compensare le vendite realizzate nel 2021 con i brand cessati». In termini di aree di sbocco, l’Europa si è confermata la regione trainante (nella tabella).

Nel quarto trimestre 2022 le vendite nette preliminari di Safilo sono state pari a 245,4 milioni di euro, in aumento del 5,7% a cambi correnti e sostanzialmente in linea con lo stesso periodo del 2021 a cambi costanti (-0,6% reported e +0,7% a livello di vendite organiche). «Il trimestre ha confermato la forza del business Safilo in Europa, in crescita del 5,5% a cambi correnti, del 5,1% a cambi costanti e di un resiliente +8,5% a livello di vendite organiche, nonostante la significativa e attesa contrazione dei ricavi generati attraverso la catena GrandVision», precisa il comunicato.

A livello finanziario, Safilo ha chiuso l’esercizio 2022 con un Ebitda adjusted di circa 101 milioni di euro, pari a un margine sulle vendite di circa il 9,4%, che, «pur se leggermente al di sotto delle attese del management, risulta in crescita di circa il 24% rispetto agli 81,5 milioni di euro registrati nel 2021, e con il margine in miglioramento di circa 100 punti base rispetto all’8,4% dell’anno precedente - si legge ancora nella nota - Inoltre, al 31 dicembre 2022 l’indebitamento finanziario netto di gruppo è risultato pari a circa 113 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto ai 115,4 milioni di euro al 30 settembre 2022 e in leggero incremento rispetto alla posizione di 94 milioni di euro al 31 dicembre 2021».

Inoltre il comunicato evidenzia che, «in relazione all’analisi strategica in corso, vista l’evoluzione del portafoglio prodotto, il contesto economico, le dinamiche competitive nell'industry e una persistente sovracapacità produttiva, il Cda di Safilo, nel ribadire l'importanza dei siti produttivi di Santa Maria di Sala e Bergamo, del centro logistico di Padova e delle capacità creative del gruppo, ha dato mandato al management di esplorare delle soluzioni alternative per lo stabilimento di Longarone, il cui contenuto si delineerà meglio nelle prossime settimane».

(red.)

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