Safilo: nel 2027 punta a 1,3 miliardi di fatturato, oltre il 50% dagli housebrand

Sono tra i principali obiettivi del piano a medio termine del gruppo di eyewear, approvato dal Consiglio d’amministrazione il 9 marzo scorso, insieme al bilancio consolidato del 2022

«Pensando al futuro, mentre manteniamo un doveroso approccio di prudenza sull’anno in corso, iniziato sulla scia delle preoccupazioni rispetto alla tenuta dei consumi in uno scenario macroeconomico incerto e potenzialmente volatile, siamo viceversa fiduciosi sulle prospettive di crescita del gruppo nel medio termine - commenta in una nota l’amministratore delegato di Safilo, Angelo Trocchia - Le nostre ambizioni di medio termine rimangono incentrate su un portafoglio marchi forte, che arrivi efficacemente a un vasto pubblico di consumatori target attraverso la crescita sostenuta dei nostri brand proprietari, da raggiungere organicamente, ma anche attraverso nuove acquisizioni, integrata da un insieme diversificato di marchi in licenza: sarà fondamentale continuare ad avere un business bilanciato, puntando su un portafoglio di proprietà che, entro il 2027, vada oltre il 50% dei nostri ricavi e che influenzi in maniera incisiva lo sviluppo del nostro mix per area geografica e canale distributivo».

Per i prossimi anni Safilo si attende, infatti, uno sviluppo più importante del mercato nordamericano e dei mercati emergenti, «così come prevediamo che il nostro business cresca maggiormente nel canale sportivo dedicato ai prodotti outdoor e in tutti i canali online che abbiamo sviluppato con successo negli ultimi anni, dal b2c ai ricavi attraverso gli internet pure player, alle nostre innovative piattaforme b2b che continueranno a mettere il cliente al primo posto - aggiunge Trocchia - Le nostre future strategie di portafoglio faranno sempre leva sui due principali abilitatori della crescita. Da una parte, la trasformazione digitale a 360 gradi, sulla quale già l’anno scorso abbiamo accelerato per dotare l’azienda delle ultime tecnologie in ambito di business intelligence e data analytics, e che ci vedrà investire ulteriormente, in particolare nei prossimi due anni. Dall’altra, il nostro impegno crescente verso una gestione sostenibile del business».

In particolare, Safilo si attende che «le vendite nette raggiungano circa 1,3 miliardi di euro nel 2027, con un tasso di crescita annuo composto nei 5 anni di circa il 4%, guidato da un incremento sostenuto dei marchi di proprietà, che si prevede superino il 50% dei ricavi del gruppo entro la fine del piano». Si tratta della percentuale sulle vendite, escluso il business attribuibile al contratto di fornitura con Kering Eyewear, precisa il comunicato, che prevede inoltre, sempre nel 2027, un margine Ebitda adjusted tra il 12% e il 13% delle vendite di gruppo, «prevalentemente grazie a un ulteriore miglioramento del margine industriale lordo, guidato da un mix di vendita più ricco e da ulteriori efficienze sui costi». Safilo stima, infine, un free cash flow positivo nel corso di tutto l’arco del piano a medio termine, «grazie al costante miglioramento del risultato operativo di gruppo e a un più moderato assorbimento di cassa da capitale circolante netto, mentre il CapEx (le spese in conto capitale, ndr) annuo è previsto intorno ai 15-20 milioni di euro».

I risultati del quarto trimestre 2022 (nella tabella sopra) e dell’intero anno sono in linea con i dati preliminari annunciati a fine gennaio. «La vigorosa ripresa della top line registrata in questi ultimi due anni ci ha visto chiudere il 2022 con un business in progressione del 4,2% a cambi costanti rispetto al 2021 e del 12% rispetto al 2019: la performance delle vendite è risultata ancora più forte se osservata sotto la lente del business organico, depurato cioè dagli effetti del turnover dei marchi in entrata e in uscita, pari a una crescita del 7,7% rispetto all’anno precedente e a un ben quasi +22% rispetto all’anno pre-pandemia - dice ancora l’ad di Safilo - Nel 2022 i nostri ricavi si sono attestati a 1.076,7 milioni di euro (nella tabella principale), andando oltre l’obiettivo del precedente piano di riportare il gruppo intorno al miliardo di ricavi entro il 2024 e consentendoci un più rapido miglioramento della marginalità. Nell’anno il margine industriale lordo è aumentato in maniera significativa, raggiungendo il 55,5% delle vendite dal 51,7% del 2021 e dal 50,8% del 2019: un miglioramento per noi importantissimo, cui ha contribuito in maniera sostanziale il completamento anticipato del piano di risparmi sul costo del venduto, che si è aggiunto al programma di saving nell’area delle spese generali, già ultimato nel 2021. Tutto questo ci ha consentito di portare a termine, due anni prima del previsto, l’intero programma di riduzione costi di 45 milioni di euro. Nel 2022 abbiamo quindi raggiunto un Ebitda adjusted di 101,2 milioni di euro, in crescita del 24,2% rispetto al 2021 e di circa il 56% rispetto al 2019, recuperando un margine sulle vendite del 9,4%, anche in questo caso centrando il target range che ci eravamo dati per il 2024».

Trocchia ricorda, inoltre, come la performance operativa del gruppo sia migliorata nonostante il contesto economico caratterizzato da un’inflazione elevata, «che siamo riusciti a contrastare attraverso efficaci strategie di pricing e un più ricco mix di vendita, e a dispetto della significativa accelerazione degli investimenti a supporto della crescita dei nostri marchi, della modernizzazione dei nostri processi di business intelligence e dei progetti di trasformazione digitale».

«Abbiamo infine chiuso l’anno con un utile netto adjusted di 58,3 milioni di euro, grazie anche a una struttura finanziaria più leggera, che ha beneficiato del significativo calo del debito grazie all’aumento di capitale che abbiamo concluso con successo a novembre del 2021 - conclude il manager - A settembre 2022 siamo riusciti inoltre a rifinanziare il debito del gruppo, allungandone la durata e fornendoci di risorse finanziarie più ampie per sostenere la nostra crescita negli anni a venire».

Nel 2022 il free cash flow di Safilo è stato negativo per 16,5 milioni di euro rispetto a quello negativo per 2,7 milioni di euro registrato nel 2021 (nella tabella sopra), mentre l’indebitamento finanziario netto di gruppo è risultato pari a circa 113,4 milioni di euro, «in leggera diminuzione rispetto ai 115,4 milioni di euro al 30 settembre 2022 e in leggera crescita rispetto alla posizione di 94 milioni di euro al 31 dicembre 2021», spiega ancora la nota.

(red.)

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