Silmo d’Oro: alla presidenza Lapidus, designer venuto dall’alta moda

La giuria dell’edizione 2025 del premio, che verrà consegnato durante il salone in programma dal 26 al 29 settembre a Paris Nord Villepinte, sarà guidata dal creativo francese il cui lavoro riflette un approccio interdisciplinare, al crocevia tra cosmetica high-tech, benessere e design di oggetti

Quest'anno Silmo ha affidato la presidenza della giuria del Silmo d’Oro al designer Olivier Lapidus (nella foto). «Porterà a questa edizione una prospettiva che oltrepassa i confini, in cui design contemporaneo, artigianalità e innovazione si intrecciano con il mondo dell'ottica: la sua presidenza simboleggia il desiderio di aprirsi a nuovi ambiti», si legge in una nota del salone francese.

Lapidus ha iniziato la sua carriera presso Balmain, prima di trascorrere diversi anni in Giappone. In seguito è diventato direttore artistico dell'omonima casa di moda Lapidus, poi di Lanvin nel 2017, e infine si è dedicato completamente al design. «Nel corso della sua attività ha costantemente cercato di integrare la ricerca tecnologica nel processo creativo immaginando, ad esempio, abiti in fibre ottiche tessute in jacquard o tessuti profumati microincapsulati usando rivestimenti naturali: progetti spesso sviluppati in collaborazione con istituti di ricerca, seguendo un approccio trasversale che unisce gli artigiani, custodi della tradizione, e i ricercatori scientifici», aggiunge il comunicato.

Vincitore del premio europeo Dé d’Or per la moda nel 1994 per la sua collezione Haute Couture autunno inverno, Lapidus ha intrapreso negli anni 2000 un percorso indipendente, all'intersezione tra moda, oggetti di uso quotidiano e interior design. Nel 2013 ha progettato l'Hotel Felicien a Parigi, un progetto che fonde materiali nobili, linee grafiche e atmosfere immersive.

«Il suo lavoro attuale riflette un approccio spiccatamente interdisciplinare, tra cosmetica high-tech, benessere e design di oggetti: sta infatti sviluppando una nuova generazione di creazioni che combinano arredamento, decorazione e innovazione, esplorando i confini tra interior design e usi contemporanei», conclude la nota.

A cura della redazione

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