Neopresbiti e progressive: ottici e oculisti influencer chiave, ma non basta

Sono le figure cui si affidano principalmente i 45-55enni con presbiopia. Tuttavia cresce la quota di informazioni tratte dal web e dall’intelligenza artificiale e di acquisti online, si fa più pressante la concorrenza delle farmacie e soprattutto si conferma l’ampio utilizzo dei premontati. Sono alcune delle indicazioni emerse dalla ricerca Ipsos-Doxa commissionata dagli organizzatori del Forum e presentata il 24 novembre a Bologna

Oculista e ottico restano punti di riferimento, ma quest’ultimo sta perdendo peso nella ricerca di informazioni da parte del consumatore finale e nella guida all’acquisto. È uno dei messaggi emersi dalla ricerca Ipsos-Doxa su un campione di 500 utenti rappresentativo su scala nazionale, tutti con presbiopia, che si è manifestata in media 3 o 4 anni prima e che viene compensata con un occhiale, non utilizzando tuttavia lenti progressive: il lavoro ha voluto mettere a confronto i riscontri attuali con quelli evidenziati dall’indagine del 2020, sempre commissionata dal Forum e presentata a una delle edizioni precedenti.

«La maggioranza sceglie soluzioni semplici e accessibili come premontati, nei confronti dei quali il 61% degli intervistati si dice abbastanza soddisfatto e il 18% molto soddisfatto, e monofocali standard, preferendo immediatezza e praticità - ha spiegato lunedì scorso Valerio Albertini, esperto della società specializzata in ricerche di mercato, alla platea dell’evento - L’oculista rimane la figura più influente nella scelta dell’occhiale, mentre il ruolo dell’ottico si indebolisce (nella slide sotto). Inoltre gli occhiali vengono usati soprattutto per attività digitali, segno che la presbiopia è vissuta in particolare come problema visivo legato allo schermo».

Albertini ha, infine, ricordato che, alla luce di tale indagine, le persone percepiscono le progressive come costose e difficili da usare e che i professionisti non svolgono sufficientemente il ruolo di facilitatori (nella slide sotto). «Di conseguenza aumentano drasticamente gli indecisi, oggi al 40% rispetto al 17% di cinque anni fa: c’è interesse, ma accompagnato da incertezza e mancanza di informazioni chiare su questo tipo di proposta oftalmica - ha detto il ricercatore di Ipsos-Doxa - I potenziali utilizzatori ritengono che il consiglio dell’esperto potrebbe facilitare o motivare l’adozione della lente progressiva, accompagnandoli durante il percorso di adattamento».

I risultati del lavoro sono stati commentati da un panel rappresentativo dell’industria e del retail indipendente, moderato da Nicola Di Lernia (nella foto principale). Sono infatti intervenuti Onofrio De Gennaro di Dai Optical, Alessandra Barzaghi di EssilorLuxottica, Massimo Barberis di Rodenstock, Maurizio Veroli di Hoya, Michele Villotti di Optovista e Roberto Scoleri di GreenVision: hanno analizzato gli aspetti critici emersi, nonché le numerose potenzialità ancora presenti in questo segmento di mercato. Dalla platea ha preso la parola anche Teresio Avitabile, ricordando come di fronte a tali riscontri sia sempre più necessaria la massima collaborazione tra classe medica e mondo ottico optometrico: secondo il presidente di Siso, il fatto che oltre il 10% circa di oculisti e anche di ottici sconsigli le progressive è inaccettabile.

«La ricerca ha messo in luce diversi ambiti sui cui ottici optometristi, oftalmologi e aziende oftalmiche possono lavorare a beneficio dei neopresbiti - commenta a b2eyes TODAY Ferdinando Fabiano, ideatore del Forum, giunto alla settima edizione - Dopo tutti questi anni di attività e, soprattutto, dopo un triennio in cui la sinergia tra i tre soggetti coinvolti è stata molto più forte rispetto al passato, alcuni risultati concreti ci sono e vanno valorizzati: sono stati infatti realizzati due opuscoli, da distribuire negli studi medici e nei centri ottici, il primo con tutte le informazioni necessarie all’utente finale, ad esempio sui vantaggi di una progressiva o di un’altra soluzione avanzata per la gestione del presbite rispetto a un premontato, il secondo sulle patologie che, se non diagnosticate in tempo utile, possono portare a gravi rischi, fino alla perdita della vista. Iscrivendosi all’Osservatorio Presbiopia si più ricevere l’intero kit, validato da Aimo, Siso, Federottica e Anfao Gruppo Lenti: la più ampia diffusione di tale materiale non può che aiutare la consapevolezza presso il pubblico e, di conseguenza, invertire alcuni dei dati emersi dalla ricerca Ipsos-Doxa».

Angelo Magri

Professione