Coco Chanel: cinquant’anni anni fa moriva un’icona di stile

La famosa stilista, scomparsa a Parigi il 10 gennaio 1971, ha rivoluzionato l’abbigliamento femminile, anche con gli accessori, eyewear compreso, in licenza a Luxottica dal 1999

Di Gabrielle Bonheur Chanel (nella foto, di Justine Picardie), meglio conosciuta come Coco Chanel, si è detto e scritto parecchio. Più come personaggio che come grande stilista. Ma mai abbastanza di quel lato proto-femminista, su cui Mademoiselle ha impostato la vita. Un femminismo senza le esteriorità e gli accenti rivoluzionari, che però ha dato il via all’immagine di una donna determinata, indipendente, capace di mettersi in gioco e imporsi sugli uomini, ma nello stesso tempo molto femminile e seduttiva. Di cui lei è stata il modello. Abbandonata dal padre in orfanotrofio alla morte della madre, Chanel è riuscita solo con l’intelligenza e la forza di volontà a creare e gestire un vero impero nella moda. Ha amato ed è stata amata, senza mai sottostare ai condizionamenti maschili, anche sfidando le ipocrisie e i falsi moralismi, di cui le donne erano allora le vittime designate. La sua moda, di cui molti pezzi sono ancora attualissimi e hanno ispirato generazioni di stilisti, riflettono quel modello femminile. Niente costrizioni, come i bustini troppo aderenti, imposti da una visione di donna-bambola da guardare. L’uso di pantaloni per le occasioni sportive, finalmente accessibili al secondo sesso. Le maglie comode, larghe, con le righe dei marinai, quanto mai valorizzanti. Le borse a tracolla che lasciano le mani libere. Le giacche, indumento tipico maschile, riviste con dettagli donanti. Colori sì, ma anche la capacità di capire come il nero di un abito diritto, il mitico tubino, potesse diventare un assoluto chic e seducente. Attenzione ai dettagli sì, ma anche pulizia di linee ed essenzialità. Non a caso il successo del suo primo profumo, chiamato con un numero, il 5, e presentato in una boccetta geometrica, con etichetta in bianco e nero. Quelle décolleté crema, audacemente aperte dietro, con la punta nera, ancora oggi simbolo di eleganza. Ma anche il tocco caratterizzante delle C incrociate, sugli accessori, soprattutto sugli occhiali. Una licenza, quest’ultima, che dura da oltre vent’anni con lo stesso partner e storicamente caratterizzata da condizioni commerciali di esclusività.

Luisa Espanet

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