L’azienda di Lucca presenterà al Progressive Business Forum, in programma il 30 giugno nel capoluogo toscano, una tecnologia che promette di ridurre le aberrazioni e ottenere lenti a spessore minimo e campi visivi ampi
Il mercato delle progressive in Italia ha ancora una grande potenzialità di sviluppo, ma per attuarlo vanno superati alcuni preconcetti del passato, quando per i nuovi portatori era piuttosto impegnativo adattarsi a queste lenti, e gli ottici devono essere correttamente informati sui vantaggi che tale tipo di soluzione oftalmica offre. Ne sono convinti in Filab, sui cui cataloghi si legge “chi non sa non vende: una corretta conoscenza dei disagi visivi, delle soluzioni e dei processi produttivi è necessaria per consigliare e soddisfare le esigenze del cliente”. Salda in tale convinzione, la società toscana «sta al fianco degli ottici partner, ai quali offre la corretta formazione sui contenuti tecnologici dei propri prodotti, multifocali in primis», sottolinea a b2eyes TODAY Andrea Bernardini, numero uno di Filab, che al Progressive Business Forum di Firenze illustrerà il suo nuovo processo di progettazione della superficie delle lenti multifocali Impera Performing (nella foto, l’immagine di campagna): l’azienda oftalmica spiega, infatti, che sono costruite con tecnologia digitale aberrations control e realizzate con parametri digitali tali da spostare e ridurre le aberrazioni in parti della lente tonda non utilizzate dal design della montatura. «Questo permette, inoltre, di ottenere lenti a spessore minimo, fino a quattro volte inferiore a prodotti con la stessa ricetta, e campi visivi molto ampi, con ottime performance visive - aggiunge Bernardini - Il processo Impera Performing genera il disegno della lente grazie ai parametri della ricetta e a quelli morfologici del portatore incrociati con la montatura scelta: una diligente indicazione dei valori sopraindicati consente così a Filab di soddisfare il portatore con lenti performanti».
(red.)
