Westwood: estrosa ma concreta, anche nell’eyewear

Joseph Ratzinger, Franco Frattini, Arata Isozaki, Pelè, Gianluca Vialli: nelle ultime festività natalizie sono molte le personalità scomparse, in vari ambiti. Tra queste anche la stilista inglese, mancata il 29 dicembre scorso a 81 anni

Non è da tutti essere diventata un’icona punk e il simbolo dell’anticonformismo e contemporaneamente aver portato avanti campagne e istanze legate al sociale e alle tematiche del momento, sostenibilità compresa. Perfino nella moda, pur avendo sempre rifiutato gli schemi, Vivienne Westwood (nella foto) è stata una trend setter seguita da molti e anche la prima stilista inglese a entrare nel mondo della haute couture parigina. È stata capace di adattare a capi futuribili tessuti e dettagli del passato. Con uno sguardo attento alla realtà tanto che amava dire che nelle sue collezioni si poteva trovare qualcosa che chiunque avrebbe saputo rifare con le proprie mani. Estrosa certo, non allineata mai, ma sempre concreta. Basta pensare alla linea di occhiali, coerente con il suo stile, ma rispettosa dei criteri del design tradizionale e con ampio uso di materiali riciclati, che da un paio d’anni è in licenza all’inglese Mondottica.

A confermare questa attenzione della Westwood anche la mascherina da lei progettata agli inizi della pandemia per chi indossa gli occhiali (nella foto sopra, tratta da elledecor.com). Realizzata in collaborazione con il brand londinese Wires Glasses, che produce in Italia, gli occhiali vi si appoggiano sopra, grazie a una leggera struttura in filo di acciaio, fissata sul retro da un nastro. In questo modo si elimina il problema dell’appannamento delle lenti.

Luisa Espanet

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