Valentini: comunicazione e risorse umane al centro del… centro ottico

«Le aziende che oggi sentono meno la crisi sono quelle che in tempi non sospetti hanno investito in comunicazione. Perché è importante continuare a mantenere aperto il dialogo con il mercato – spiega a b2eyes.com l’esperto di marketing – In qualità di consulente nei negozi di ottica, mai come negli ultimi due anni ho riscontrato una richiesta così alta di aiuto da parte degli imprenditori proprio su questo punto. In un periodo in cui si sono registrate contrazioni di fatturato che arrivano anche al 15%, in cui sul mercato si sono affermati anche ottici più giovani, che puntano con decisione sul marketing nella gestione della propria attività, i tempi si sono rivelati maturi per uno scatto in avanti nella comprensione della centralità di questo strumento fondamentale». Lo stesso vale per il concetto di strategia della gestione delle risorse umane. «Soprattutto chi possiede più punti vendita, se non gestisce bene il personale rischia una perdita di fatturato – prosegue Valentini – Con i-Profile sono ripartito da lì, così riesco ad aiutare l’imprenditore ottico a fare un’analisi del potenziale umano che ha all’interno, a motivarlo, anche a capire se sta ricoprendo il ruolo giusto. La posizione dell’ottico è piuttosto ben definita, ma il personale di vendita può fare la differenza, soprattutto per quel che riguarda i prodotti ad alto valore aggiunto. Anche in questo caso la richiesta è matura».
L’incontro di un mese fa a Mestre ha ospitato anche gli interventi di Massimiliano Foroni e Sofia Trevisan di Open Source Management, società specializzata in marketing, comunicazione e gestione risorse umane. In particolare Trevisan ha posto l’accento sull’importanza dell’attitudine all’ascolto dell’esigenza del consumatore e, quindi, del valore fondamentale dei sondaggi per sviluppare una comunicazione efficace. «I negozi di ottica hanno molto in comune a livello di offerta di prodotto – commenta al nostro sito Valentini – Con l’obiettivo di trasmettere al pubblico la propria professionalità e la qualità dei propri servizi tendono a usare un linguaggio troppo tecnico, risultando inefficaci e non riuscendo a differenziarsi». Invece sarebbe meglio approcciare il consumatore con un linguaggio emozionale, utilizzando parole affini al suo modo di pensare. «Tante volte - conclude l’esperto - i termini giusti ce li suggerisce proprio il cliente: il sondaggio è, quindi, uno strumento prezioso per rimodulare la comunicazione. E acquisire, di conseguenza, un vantaggio competitivo».
N.T.

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