EssilorLuxottica: quarto trimestre ancora in crescita e 2022 record

Il gruppo italo-francese ha chiuso l’ultimo esercizio con quasi 24,5 miliardi di euro di ricavi e una crescita del 7,5% a cambi costanti rispetto al 2021 (nella tabella). Confermato l’obiettivo di incremento del fatturato annuo intorno al 5% fino al 2026, sempre a cambi costanti, e di un utile operativo adjusted tra il 19% e il 20% del volume d’affari al termine di questo periodo

«Nell’ultimo anno abbiamo ulteriormente rafforzato il nostro modello di business aperto e a rete, finalizzando importanti acquisizioni come Walman in Nord America e Shamir in Israele e continuando a investire in prodotti eyecare ed eyewear di qualità a vantaggio dell'intero settore – commentano il presidente e amministratore delegato di EssilorLuxottica, Francesco Milleri, e il vicepresidente Paul du Saillant in una nota sul progetto di bilancio consolidato per l’esercizio 2022, approvato dal Cda il 22 febbraio scorso - Allo stesso tempo abbiamo dato prova della nostra capacità di innovazione, grazie allo sviluppo di nuove collezioni sostenibili, generazioni di lenti e categorie di prodotto. Nonostante il contesto macroeconomico, abbiamo continuato a investire su alcune importanti leve strategiche: l'integrazione verticale del business lungo tutta la filiera e dei big data nelle decisioni aziendali, il rafforzamento della presenza capillare in tutto il mondo e lo sviluppo della nostra piattaforma di sostenibilità Eyes on the Planet».

In termini di ricavi, le vendite di negozi comparabili sono risultate in crescita del 7,7% nel 2022, «con gli store ex GrandVision che hanno sovraperformato a +9,3%», sottolinea il comunicato.

Per quanto riguarda la redditività del gruppo, nel 2022 l'utile lordo adjusted nell'anno ha raggiunto il 63,7% dei ricavi, 30 punti base in più rispetto all'esercizio pro forma 2021 (redatto come se l'acquisizione di GrandVision fosse avvenuta il 1° gennaio 2021, ndr) o 40 punti base in più a cambi costanti: si tratta di una «notevole performance, dato l'impatto dell'inflazione sui costi di produzione, quali manodopera, energia, trasporto e materie prime», precisa la nota. L'utile operativo adjusted ha rappresentato il 16,8% del fatturato, «rispetto al 16,1% pro forma del 2021, un’espansione dei margini di 70 punti base o 60 punti base a cambi costanti, nonostante il significativo aumento del costo del lavoro, a causa della pressione inflazionistica sui salari a livello globale». Infine l'utile netto di gruppo adjusted è stato pari all’11,7% del fatturato e il free cash flow consolidato a 2,26 miliardi di euro. «La società ha chiuso l’anno con 1,96 miliardi di euro di liquidità e mezzi equivalenti e un indebitamento finanziario netto di 10,25 miliardi di euro (comprese le passività per leasing pari a 3,18 miliardi di euro) rispetto a un indebitamento netto di 9,7 miliardi di euro a fine dicembre 2021».

Nel quarto trimestre 2022 il fatturato è aumentato del 3,9% a cambi costanti, «con un ritmo ancora sostenuto seppur più lento rispetto agli altri trimestri dell’anno, principalmente a causa della difficile base di confronto con quello che era stato il miglior trimestre 2021, quando il fatturato comparabile era aumentato dell'11% rispetto al quarto trimestre 2019 a cambi costanti – ricorda il comunicato - Le vendite di negozi comparabili sono cresciute di circa il 4%, rallentando rispetto al terzo trimestre principalmente a causa di una base di confronto difficile. L'e-commerce ha decelerato nell'ultimo trimestre del 2022, in crescita dell'1%, principalmente a causa della difficile base di confronto, e ha rappresentato complessivamente il 7% del fatturato del gruppo nell'intero anno».

Il Cda inoltre ha nominato Jean-Luc Biamonti come lead director, «a seguito dell'annuncio del 28 giugno 2022 di prendere in considerazione i vantaggi di nominare tale figura tra gli amministratori indipendenti». 

(red.)

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