Federottica: è il momento di una sintesi condivisa di tutte le sigle della nostra professione

Tre rappresentanze dell’area ottico optometrica italiana si sono presentate, tra fine novembre 2024 e inizio marzo 2025, davanti alla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati per una serie di audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva relativa al riordino delle professioni sanitarie

Si tratta di un percorso, deliberato dalla Commissione stessa il 25 settembre 2024, «fondamentale, che si propone di analizzare nel dettaglio il panorama attuale delle professioni sanitarie in Italia, ponendo al centro dell’attenzione le criticità e le prospettive future del settore - si legge sul sito di Confcommercio Professioni - Attraverso audizioni, l’acquisizione di memorie scritte e documenti, nonché missioni nelle realtà territoriali più significative, la Commissione si è prefissata due obiettivi principali: verificare i numeri effettivi degli iscritti agli Ordini professionali, suddivisi per genere e fascia d’età, e individuare le principali carenze di personale che potrebbero compromettere l’efficacia del sistema sanitario; acquisire spunti e proposte per affrontare le criticità rilevate, elaborando soluzioni concrete per migliorare l’organizzazione e la sostenibilità del settore».

B2eyes ha posto tre domande a Federottica, al Gruppo unitario delle Associazioni degli ottici optometristi italiani, che comprendeva Ailac, Aioc e Sopti, oltre alla stessa Federottica, e ad Aloeo-Associazione Laureati in Ottica e Optometria, per raccogliere le loro impressioni e gli spunti emersi in quell’occasione, che verranno pubblicati online a partire dal 5 maggio e nei giorni immediatamente successivi. Cominciamo con Federottica, per la quale il 20 novembre scorso è stato audito il suo presidente, Andrea Afragoli.

Siete rimasti soddisfatti della vostra recente audizione alla Commissione parlamentare? Avete avuto riscontri in seguito?

Le audizioni parlamentari rappresentano un momento di estrema sintesi: in circa 10 minuti occorre argomentare compiutamente riguardo le problematiche legislative di una categoria. Fanno quindi seguito i documenti a supporto inviati copiosi alla Commissione stessa. La prima soddisfazione è certamente legata all’essere stati auditi e all’interesse dimostrato dai parlamentari che hanno ascoltato con attenzione e, in alcuni casi, posto domande a margine dell’audizione stessa. La seconda e maggiore soddisfazione ci sarà nel momento in cui, a quanto da noi esposto, verranno date risposte operative. Abbiamo quindi avuto riscontri, ma su questi preferiamo non sbilanciarci e attendere i futuri eventi.

Alle tre audizioni la categoria si è presentata divisa in altrettante rappresentanze: ritenete che questo sia un limite e un problema o, per certi aspetti, lo specchio di una professione con più sfaccettature?

Se vogliamo cogliere una positività in queste reiterate audizioni, è che repetita iuvant, quindi forse i concetti da noi esposti si sono più profondamente fissati nelle menti dei parlamentari. Se invece vogliamo parlare degli aspetti negativi, la disomogeneità di alcuni passaggi non solo non aiuta nella comprensione delle nostre problematiche di riforma del quadro normativo, ma forse produce addirittura confusione. Per questo, ora che dalle parole si dovrebbe passare ai fatti, occorre assolutamente trovare una sintesi condivisibile da parte di tutte le sigle. Lavoro difficile, ma non impossibile.

Quali sono le prospettive di Tiopto e i vostri prossimi possibili passi all’interno di questo organismo, dopo le audizioni separate e il Congresso unitario del 2024, anche quello senza l’egida di Tiopto?

Tiopto è certamente lo specchio di una categoria che attende da quasi un secolo la riscrittura del proprio ruolo e delle proprie funzioni, categoria strutturata di fatto su più livelli proprio in funzione della disomogeneità formativa e della giurisprudenza che ha, nei decenni, dovuto sopperire al vuoto normativo. Non stupiamoci, perciò, se all’interno del Tavolo interassociativo appaiono posizioni dissonanti. Ciò detto, sarebbe tuttavia segno di assoluta stupidità se non cercassimo, come ribadito sopra, di fare sintesi condivisa in un particolare momento storico nel quale una qualche forma di riscrittura della nostra figura professionale appare possibile. Nonostante tutto, restiamo fiduciosi (immagine tratta da Freepik).

Angelo Magri

Professione