Gruppo Unitario: non serve una rivoluzione, ma un riordino delle professioni sanitarie

Terzo e ultimo appuntamento con i riscontri relativi alle recenti audizioni presso la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati: dopo aver pubblicato online le risposte di Federottica e di Aloeo alle domande di b2eyes, oggi tocca all’organismo che raggruppa Adoo, Ailac, Aioc, Federottica e Sopti, intervenuto in sede parlamentare il 4 marzo scorso con Gabriella Pagani e Anto Rossetti

Siete rimasti soddisfatti della vostra recente audizione alla Commissione parlamentare? Avete avuto riscontri in seguito?

L’audizione è stata l’occasione per fare sintesi. L’accordo per la quasi totalità della categoria è un ambito unico, accomunato dall’abilitazione in ottica, ma con due ruoli, due competenze, due formazioni, che per optometria è sempre post-maturità. Un primo riscontro è arrivato il 10 aprile con l’incontro alla Camera dei Deputati e la pubblicazione del “Documento a conclusione delle indagini conoscitive per il riordino delle professioni sanitarie” nel quale le nostre proposte sono presenti. In quell’occasione non sono stati discussi inquadramenti generali né specifiche professioni, ma il ministro della Salute, Orazio Schillaci ha affermato che un riordino è già in bozza. Siamo convinti che la nostra proposta sia semplice: proprio un riordino, non una rivoluzione. Basterebbe coordinare i vari “pezzi” normativi attuali ed eliminare l’obsoleto: “arte ausiliaria delle professioni sanitarie” non ha più senso, data l’ampia autonomia e le responsabilità. La richiesta è soprattutto fare chiarezza.

Alle tre audizioni la categoria si è presentata divisa in altrettante rappresentanze: ritenete che questo sia un limite e un problema o, per certi aspetti, lo specchio di una professione con più sfaccettature?

In verità l’ambito di ottica e optometria si è presentato in tre tempi ma legato. In modo particolare questa terza audizione presentata dal Gruppo Unitario delle associazioni di ottica e optometria (Adoo, Ailac, Aioc, Federottica e Sopti) ha richiamato la prima, quella di Federottica, chiedendo di perfezionare le due figure già contemplate in Italia da Istat (3.2.1.6.1 Ottico e Ottico optometrista) e in Europa (Esco 2267 Optometrists and ophthalmic opticians), di prevedere un registro, che le Regioni caldeggiano, e un aggiornamento professionale periodico e ha ricordato i molti servizi sociali che possiamo offrire. La seconda proposta, quella di fisico optometrista di Aloeo, ha riguardato il solo ambito optometrico con una modalità, a nostro avviso, restrittiva rispetto agli optometristi a oggi operanti.

Quali sono le prospettive di Tiopto e i vostri prossimi possibili passi all’interno di questo organismo, dopo le audizioni separate e il Congresso unitario del 2024, anche quello senza l’egida di Tiopto?

Possiamo dire che Tiopto continuerà le sue attività. In Italia, specie quando si accettano confronto e dialogo, è necessario cercare soluzioni perché spesso cambiano le condizioni. Quando si parla, per gli ottici, di migliaia di operatori in ambito sanitario e di un settore complesso, non esistono soluzioni semplici, ma il Tiopto è stato creato proprio per avere una visione d’insieme del comparto che vuole lavorare il più possibile unito, mantenendo ogni associazione la propria rappresentatività e specificità. La nostra volontà nel Tiopto è quella di lavorare al massimo per proposte unitarie efficaci per il futuro (immagine tratta da Freepik).

A cura della redazione

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