L’avventura imprenditoriale di Michele Locatelli, studi in ottica e in optometria all’Istituto Leonardo da Vinci di Bergamo, e di Roberto Dibenedetto, ideatore del brand di urban jewellery Nove25, ha preso il via nel 2016, quando i due soci hanno inaugurato il primo centro ottico Le Lunetier Milano in via Ravizza. Una pietra angolare per il successivo sviluppo, proseguito, alla luce dei positivi risultati ottenuti, con le aperture di Biella, Como, Courmayeur e, nel 2023, del secondo punto vendita meneghino di corso Magenta, che invece reca l’insegna Le Lunetier Vintage, in quanto pensato per proporre anche una selezione di occhiali originali provenienti dalle collezioni prodotte dai principali marchi fashion tra gli anni 60 e 90.
Il nuovo store di corso Garibaldi (nelle foto) ha aperto i battenti a marzo: quattro vetrine su strada, quattro addetti, tutti ottici, ha un’ampiezza di quasi 200 mq ed è disposto su tre livelli. Il concept è quello degli altri centri ottici Le Lunetier Milano, che presentano sì tratti distintivi e una specifica identità legati alla location, ma sono uniti da un fil rouge, rappresentato da alcuni elementi ricorrenti quali, ad esempio, il rame e il marmo, e dalle medesime linee guida, dall’idea che sta alla base della costruzione degli spazi e della presentazione della proposta. «Al piano terra, dove c’è il focus del negozio, abbiamo collocato due tipologie di offerta: vicino all’ingresso sono stati creati dei corner per i nostri top seller, con un’esposizione di circa 40 occhiali per ciascuno, mentre nella parte più interna, dove c’è il banco con la cassa, abbiamo posizionato gli altri brand con cui lavoriamo: sono tutti marchi di ricerca, a eccezione di Cartier, e sono il core business della nostra attività - spiega Locatelli a b2eyes TODAY - Al piano soppalcato, invece, abbiamo creato un’area esclusiva per il segmento luxury, molto di nicchia, con montature in materiali preziosi come legni pregiati, corno, oro e diamanti. Le Lunetier rispecchia un’idea precisa di eyewear. L’obiettivo è trasferire valore al consumatore per consentirgli una vera consapevolezza di scelta e discernimento tra proposte mass e quelle dei brand indipendenti o di alto rango». Magazzino e sala refrazione, in cui sono stati fatti significativi investimenti per rendere lo store sempre aggiornato anche sul fronte delle innovazioni tecnologiche, sono infine al piano inferiore.
La vocazione per l’occhialeria di design trae origine dall’esperienza professionale di Locatelli. «Nasco ottico, ma non di famiglia: una volta conclusi gli studi, ho lavorato presso diversi gruppi retail e in seguito mi sono occupato di buying presso un’insegna indipendente molto importante - spiega il professionista - Sono sempre stato appassionato di accessori e di proposte che esulano dal mass market. Per tale motivo, avendo acquisito numerose competenze in vari aspetti dell’ottica, ho sentito l’esigenza di creare la mia azienda su queste basi, puntando sulla differenziazione e su un concetto di offerta non convenzionale».
Il nuovo negozio milanese è stato inaugurato l’8 maggio scorso con una serata speciale in collaborazione con Chrome Hearts. «Da quando siamo nati organizziamo spesso eventi: è un modo per fare sinergia con brand in cui crediamo e che credono in noi, ma anche per farci conoscere e avere un punto di incontro con la clientela, acquisita e potenziale - aggiunge Locatelli, sottolineando anche che ora si dedicherà al consolidamento del punto vendita, il più grande tra i sei, senza però trascurare il futuro - Volevo creare nella mia città qualcosa di ancora più rilevante rispetto agli altri due negozi e dopo un anno e mezzo di ricerche si è presentata l’opportunità giusta. Desiderio di espandermi ancora? Ci stiamo focalizzando sul nord Italia, dove stiamo valutando altre due città in cui potrebbe essere funzionale il nostro progetto, ma non al momento». Tra i piani futuri dell’insegna, infine, c’è anche quello di implementare l’occhiale su misura, per essere in grado, qualora il cliente volesse un modello altamente personalizzato, di realizzarlo dal prototipo alla montatura finita, nelle forme e nei materiali desiderati, dall’acetato al corno.
Nicoletta Tobia