Lodi: Voci d’inverno mette in musica l’inclusione

Per sensibilizzare la popolazione e raccogliere fondi per le attività dell’associazione, il 16 dicembre torna al Teatro alle Vigne la sedicesima edizione della manifestazione benefica ideata dall’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti della città lombarda, con il patrocinio della Provincia e del Comune

Interrottosi nel 2020 e 2021 a causa della pandemia ma ripreso a partire dall’anno scorso, Voci d’inverno (nella foto, la locandina) è uno spettacolo in collaborazione con la lodigiana Accademia Gaffurio in cui si alternano canto, musica e ballo, rendendo evidente che l'arte è accessibile a tutti: sul palcoscenico del Teatro alle Vigne di Lodi si esibiscono, infatti, artisti vedenti e non vedenti. L’obiettivo è diffondere un importante messaggio di condivisione e integrazione, organizzando una serata all’insegna della solidarietà per promuovere l’inclusione sociale, celebrando Santa Lucia, patrona della vista

«Il nostro intento è dimostrare come un cieco non sia solo una persona che non vede: se ha dei talenti e delle aspirazioni può svilupparle e metterle in mostra - spiega a b2eyes TODAY Ennio Ladini, presidente di Uici Lodi - Inoltre vogliamo portare a conoscenza dei cittadini la nostra associazione, che si impegna in molti progetti di questo tipo, come ad esempio “Far sentire l’arte”, che da cinque anni si tiene ad aprile: una mostra tattile la quale permette di scoprire la bellezza delle opere con le mani, intuendone le forme con un semplice sfiorar di dita. Ciò che ci prefiggiamo è aumentare la consapevolezza sul problema dei non vedenti e degli ipovedenti, soprattutto gli anziani che si ritrovano soli e vanno incontro, oltretutto, a problemi di isolamento e depressione. Anche i fondi raccolti con la serata contribuiranno a sostenere le iniziative che mettiamo in campo a favore di queste persone sul territorio del Lodigiano».

Tante sono le attività svolte da Uici Lodi, che vanno dalla sensibilizzazione a progetti volti a favorire l’autonomia: dal servizio Libro parlato agli incontri con degli istruttori di mobilità e orientamento nelle Rsa, per formare gli operatori sulle necessità di coloro che hanno una disabilità visiva e su come fornire loro le indicazioni di cui necessitano per compiere molti gesti quotidiani. Ma anche, per fare solo qualche esempio, incontri con un oculista per i bambini nei centri estivi, per spiegare come prendersi cura degli occhi e tutelare la vista durante le attività all’aria aperta quando il sole è forte, o ancora attività di accompagnamento a corsi di orientamento e mobilità e di affiancamento per i soggetti con fragilità visiva, per imparare a usare software o device che possono essere di grande aiuto a patto di saperli utilizzare.

N.T.

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