Miopia: mai come oggi la filiera è stata così unita

Oculisti, pediatri, ortottisti e ottici optometristi insieme sul palco di EssilorLuxottica: l’occasione è stata la Myopia awareness week, in corso in questi giorni, che li ha visti protagonisti il 20 maggio presso la sede di via Tortona del gruppo per ribadire l’importanza della prevenzione per i più piccoli al fine di contrastare questa problematica visiva

Districarsi in un’epoca in cui le informazioni corrono sul filo dei social, dove tutti sanno tutto e dispensano consigli: da qui l’importanza per le famiglie di rivolgersi sempre a professionisti e di considerarli le vere figure di riferimento per i propri figli. È quanto emerso durante l’evento, moderato dalla giornalista e conduttrice tv Lorena Bianchetti e organizzato da EssilorLuxottica in occasione della Myopia awareness week 2025, promossa dal Brien Holden Vision Institute. Non a caso la prima a prendere la parola sul palco è stata Ursula Baggio, neomamma fondatrice di una piattaforma dove i genitori possono fare domande e confrontarsi. «In questi pochi mesi di maternità mi sono resa conto di quanti siano i contenuti che riceviamo e che generano poca chiarezza - ha detto Baggio - Quindi è bene avere dei professionisti di riferimento: a tal proposito ho creato GoMamiGo, network che oggi conta 75 mila utenti ai quali cerchiamo, con il coinvolgimento di 80 esperti, di dare un messaggio semplice e chiaro che possa aiutarli a orientarsi in varie problematiche».

Anche il progetto focalizzato sull’ambliopia diagnosticata tardivamente, Occhi dei Bimbi, riafferma l’importanza di una corretta comunicazione. La sua fondatrice Enrica Ferrazzi è tornata a parlare della necessità della prevenzione nei bambini in età scolare. «Recentemente abbiamo realizzato 170 screening a Cantù, in provincia di Como: nel 15% dei soggetti abbiamo rilevato dei casi in codice rosso e in un altro 17% l’esigenza di un controllo specialistico approfondito», ha detto la divulgatrice e autrice insieme all’oculista Maria Antonietta Stocchino del manuale Gli occhi dei bambini.

Il messaggio è stato ribadito pure dagli esperti presenti. «È molto più facile visitare un bambino piccolo che uno grande - ha sottolineato Paolo Nucci, professore ordinario di Oftalmologia presso l'Università di Milano - Il primissimo passaggio è l’esame del riflesso rosso, il secondo è affidare ogni bambino a un pediatra di famiglia, formato per gestire tutte le patologie pediatriche. Poi, entro l’età di tre anni, deve avvenire la visita oculistica: l’oftalmologo è l’unico ad avere la strumentazione necessaria per individuare nei soggetti più piccoli non solo i difetti visivi, ma anche eventuali patologie». A sostenerlo è anche Carla Tomasini, pediatra presso il Centro Salus Familiae di Senigallia. «Come specialisti abbiamo la fortuna di arrivare prima e di visitare pazienti sani - ha precisato – Già dall’ingresso siamo attenti a come interagisce un bambino. Se ad esempio ci sorride ma ha la testa inclinata dobbiamo notare un segnale di allerta, poi insieme ai genitori attraverso una chiacchierata procediamo con l’anamnesi. Invito dunque le famiglie a non aspettare quelli che sono per loro i primi segnali, perché un bambino che diventa miope si abitua a vedere così e non è in grado di esternare l'incapacità a vedere bene. E non andiamo oltre i tre anni per la prima visita oculistica».

Francesco Bandello, direttore della Clinica oculistica del San Raffaele di Milano, ha sottolineato l’importanza degli screening nel periodo scolare. «Sono fondamentali in età pediatrica - ha detto - Un soggetto che non vede bene ha un forte impatto anche sulla spesa sanitaria: il nostro sistema purtroppo non regge e quindi la tendenza è eliminare attività di prevenzione considerate di secondaria importanza, tra cui quelle relative all’oculistica. Vedere male è invece invalidante, con ripercussioni di carattere finanziario sul sistema e psico-fisico sul paziente: sarebbe perciò conveniente curare i problemi agli occhi». In questo contesto è stata sottolineata anche l'importanza dell'ortottista e di come lavori al fianco dell'oftalmologo.

In rappresentanza degli ottici optometristi è intervenuto Giancarlo Montani, docente presso l’Università del Salento. «La miopia richiede il contributo di professionalità diverse, ognuna con un ruolo ben preciso: è ora di creare questa sinergia - ha sottolineato - Ancora oggi manca la conoscenza delle specifiche aree di interesse e a volte ci sono sovrapposizioni che possono essere facilmente eliminate: la filiera risulta fondamentale perché la miopia è un difetto complesso». Tale concetto è stato supportato da Nucci. «In nessun campo come la miopia si è realizzata una collaborazione così stretta tra tutte le figure della filiera: senza questa alleanza non si va da nessuna parte e non si curano gli interessi del giovane paziente», ha aggiunto il medico oculista.

Alessandra Barzaghi, marketing director lenses wholesale Italia di EssilorLuxottica, ha ricordato i numeri della recente ricerca Ipsos e le attività che EssilorLuxottica conduce in Italia, intensificate in occasione della Myopia awareness week. «Come gruppo abbiamo i mezzi necessari per diffondere questi messaggi e ci poniamo come promotori sul territorio, facendo incontrare ottici e oculisti: a breve saremo a Trieste e Sassari per due eventi, oltre a mettere a disposizione dei professionisti all’interno della nostra piattaforma Leonardo diversi contenuti sul tema, sotto la guida di Paolo Nucci», ha detto Barzaghi (nella foto, gli esperti sul palco dell'evento del 20 maggio).

Francesca Tirozzi

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