Oakley: con Velo Kato e Velo Mach il ciclismo prende… velocità

Il duo occhiali-casco dell’housebrand di EssilorLuxottica è stato sviluppato fianco a fianco con il team svizzero Tudor Pro Cycling: si tratta di un head system che ridefinisce il concetto stesso di velocità, frutto del contributo diretto degli atleti

Oakley e Tudor Pro Cycling hanno fissato la velocità come priorità assoluta: il team ha costruito l'intero progetto, frutto di anni di ricerca e passione condivisa, attorno alle esigenze degli atleti, come ad esempio posizioni in sella, direzione del vento, velocità media. Per rendere l’head system, ossia il sistema testa composto da occhiali e casco, «non solo veloce ma anche personalizzato, la Tudor ha condiviso con Oakley le scansioni 3d dei suoi atleti di punta - si legge in una nota congiunta - Oakley e Tudor Pro Cycling hanno sfruttato i dati raccolti per creare innumerevoli simulazioni digitali e stampare modelli in scala reale in 3d, poi testati in galleria del vento: per portare la ricerca dal laboratorio alla strada, i due team tecnici si sono incontrati al Silverstone Sports Engineering Hub, in Inghilterra, dove il sistema è stato testato direttamente sui ciclisti, in condizioni reali».

Gli occhiali Oakley Velo Kato, in particolare, sono progettati per integrarsi con la posizione aerodinamica del ciclista in gara. «I nuovi naselli in Unobtainium migliorano il campo visivo mantenendo una copertura ottimale - specifica il comunicato - La lente Plutonite con tecnologia Prizm offre una nitidezza visiva superiore e un contrasto potenziato, indispensabili per leggere il terreno in ogni condizione. La tecnologia PhysioMorphic Geometry crea una calzata fluida e avvolgente che protegge da vento e detriti senza compromettere la visione periferica. Le alette aerodinamiche integrate nella montatura ottimizzano il flusso d'aria, lavorando in armonia con il casco Velo Mach per ridurre la resistenza e incrementare la velocità». Oakley Velo Mach è, infatti, il casco pensato per la pura velocità. «La calotta è modellata per adattarsi alle posizioni reali in sella, alle varie angolazioni del corpo e alle necessità aerodinamiche», conclude la nota.

A cura della redazione

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