Prisma, cresce l’interesse per l’ipovisione

Il 18 e 19 marzo a Firenze, presso l’Hotel Mediterraneo, si terrà la decima edizione dell’unico evento nazionale, organizzato dall’omonima associazione, che coinvolge tutte le figure professionali dedicate a questa problematica visiva: sono attesi più di 200 delegati tra medici oculisti, ortottisti e ottici optometristi

«Il Congresso Prisma 2023 (nella foto principale, la locandina) sarà l’occasione per incontrarci e confrontarci tra operatori che si occupano di ipovisione, data la crescita di attenzione nei confronti di questo delicato segmento della vista e della visione - spiega a b2eyes TODAY Anna D’Ambrosio (nella foto sotto), dallo scorso anno presidente di Prisma, che nel proprio assetto societario conta 145 membri, il 20% circa dei quali sono oftalmologi e la restante parte ortottisti e ottici optometristi - L’età media della popolazione aumenta e di conseguenza anche i danni visivi correlati, oltre a quelli legati a incidenti di vario tipo e alle problematiche dell’area pediatrica, che riguardano bambini con dislessia, disgrafia o deficit visivi: ne consegue la necessità di una specifica riabilitazione della visione generale».

La decima edizione del simposio fiorentino vuole dare risposte concrete a questa tipologia di situazioni. E lo fa all’insegna della continuità, ma con alcune novità significative. «Come di consueto avremo due grandi aree tematiche in plenaria: la prima giornata sarà dedicata alla parte oftalmologica, con focus sulle malattie rare, mentre la seconda verterà sui prismi, con tutte le opportunità di compensazione per quanto riguarda l’oculomotricità e la correzione visiva - precisa D’Ambrosio - I corsi sull’ipovisione saranno ripartiti tra quelli base per chi viene a Prisma per la prima volta e quelli avanzati dal punto di vista ortottico e ottico». La presidente dell’associazione ricorda, inoltre, il debutto assoluto per alcuni seminari e corsi pratici di aziende o di realtà del terzo settore, come il corso organizzato da Yeah, cooperativa sociale di persone gravemente ipovedenti o non vedenti, sulle corrette modalità di interazione con i pazienti, e per le attività proposte da Low Vision Academy e dal Polo nazionale dell’ipovisione di Iapb, «che in passato hanno partecipato al nostro Congresso con alcuni interventi, ma non con una presenza strutturata come quest’anno», sottolinea D’Ambrosio.

L’evento del prossimo weekend è stato preceduto dal tradizionale corso che la Scuola italiana di ipovisione, ramo operativo della stessa Prisma, organizza dal 2012, quest’anno svoltosi presso la sede della neonata Accademia di Formazione in Ottica e Optometria. «L’interesse e la partecipazione attiva degli iscritti verso le tematiche dell’ipovisione, l’avvio di collaborazioni tra figure professionali diverse che sono la base per l’eventuale miglioramento della qualità della vita del soggetto ipovedente e, nondimeno, il raggiungimento dei 25 anni di attività e di impegno in questo settore, con una tipologia di corsi iniziata già nel 1998 grazie alla collaborazione con la Clinica Oculistica di Firenze, sono motivo di grande soddisfazione per gli obiettivi raggiunti», commenta in una nota Silvano Abati, segretario della Scuola italiana di ipovisione e membro della segreteria scientifica di Prisma.

A.M.

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