Il nuovo sito produttivo (nella foto sotto), frutto dell’acquisizione dello stabilimento ex-Safilo a rischio chiusura a fine 2023, è stato riattivato in tempi record: da un piano iniziale di 18 mesi, l’operazione si è conclusa in appena sei mesi, con il reintegro di 250 lavoratori e una significativa modernizzazione dell’impianto. «È un esempio concreto di come si possa unire eccellenza manifatturiera, responsabilità sociale e visione industriale - ha dichiarato durante l’inaugurazione del 10 luglio Alessandro Zanardo, ceo di Thélios - Abbiamo creduto nella possibilità di integrare tecnologie e competenze, mantenendo vivo il know how locale».
La nuova unità impiega oggi circa 350 persone e comprende tutte le fasi della lavorazione del metallo (nella foto principale): stampaggio, saldatura, reparto già presente all’acquisizione dello stabilimento, e pulitura. Infine il cuore pulsante della struttura: galvanica, verniciatura e assemblaggio, aree già esistenti nelle quali è stato fatto un upgrade con l'obiettivo di raggiungere la massima efficienza. Importanti gli investimenti anche sul fronte tecnologico: l’introduzione di macchine a controllo numerico, dedicate per le finiture superficiali come i loghi, e di sistemi semiautomatizzati consente di alleggerire il carico di lavoro manuale, soprattutto nelle fasi iniziali di pulitura, necessaria per ottenere la massima lucentezza dell’occhiale. Non manca l’attenzione alla formazione: le nuove risorse impiegate in linea necessitano di due o tre mesi di training per garantire la qualità e il comfort che i prodotti richiedono.
Oggi Thélios conta complessivamente 1.300 dipendenti a Longarone, in un contesto di solida crescita. «Nonostante le incertezze globali e le tensioni commerciali, il mercato interno si conferma dinamico, insieme a quello francese, mentre gli Stati Uniti mostrano segnali di complessità - ha spiegato Zanardo alla stampa trade presente, a margine dell’inaugurazione - L’Asia, in particolare la Corea del Sud, rappresenta una nuova area di espansione grazie a strategie mirate a livello distributivo e di fitting degli occhiali, rivisti sulla base della fisionomia della popolazione locale».
L’Italia risulta fra le aree solide. «Anche il nostro è un mercato sano, con un consumatore informato e sofisticato in grado di distinguere che il lusso non è racchiuso soltanto in un logo - ha precisato Zanardo - Siamo quindi certi che gli ottici italiani saranno in grado di trasferire i valori che da sempre contraddistinguono Thélios».
Francesca Tirozzi