Recupero degli scarti: in arrivo un questionario sulla realizzazione delle lenti

La sua definizione è stata al centro di un appuntamento svoltosi di recente a Bolzano, che ha coinvolto i partner del progetto Micro Alps per la riduzione delle microplastiche derivanti da attività industriali nei corpi idrici alpini: sarà inviato a ottici e aziende produttrici delle zone interessate

Nuovo step per il progetto biennale Micro Alps-Riduzione delle microplastiche derivanti da attività industriali nei corpi idrici alpini, che vede coinvolti Certottica Group come capofila, l'Università di Ca' Foscari di Venezia, l'Ökoinstitut di Bolzano e l'Università di Scienze Applicate della Carinzia con sede a Villach. Dopo il kick off meeting di febbraio, si è di recente tenuto un incontro al centro del quale c’è stata la definizione del primo questionario per la raccolta di dati sulla produzione di lenti nel Triveneto e nell’area carinziana, che sarà presto inviato a ottici e aziende nelle zone interessate dal progetto stesso. Le domande si concentreranno soprattutto sulle tipologie di lavorazioni effettuate, sui diversi tipi di scarto e di microplastiche prodotte, sulle eventuali attività di recupero o riciclo delle materie inutilizzate. Le informazioni raccolte serviranno a scattare una prima fotografia degli scarti che derivano dalla lavorazione delle lenti, a seguito, tra gli altri, dei processi di molatura e fresatura, e della loro gestione: uno degli obiettivi di Micro Alps è infatti studiare la possibilità di riutilizzare questi materiali nella stampa 3D.

Proprio su questo fronte è impegnata Certottica, che nelle ultime settimane ha riprodotto in laboratorio lo scarto derivante dalla lavorazione delle lenti. «In queste prime fasi, abbiamo utilizzato due dei materiali tradizionalmente impiegati nella fabbricazione delle lenti oftalmiche, rendendoli il più possibile simili ai reali materiali eccedenti prodotti dalle aziende - spiega in un comunicato Marco Calvi del gruppo di Longarone - Questo materiale è stato poi consegnato all'Università Ca’ Foscari che effettuerà delle prove di estrusione per creare un composto adatto alla stampa 3D».

Nei prossimi mesi inizieranno la raccolta e lo studio degli scarti prodotti dalle imprese del settore e si continuerà a lavorare per cercare di ottenere un filamento ottimale per le stampanti 3D. Nel frattempo verranno organizzate attività come workshop e laboratori per spiegare a studenti, cittadini e aziende la problematica delle microplastiche e il loro impatto su ambiente e salute (nella foto, la sede dell'incontro presso il centro di ricerca in analisi chimiche ambientali Eco Research Center di Bolzano).

A cura della redazione

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