Fedon: il “Portaocchiali” serve a comunicare valore

Cosa pensa il cliente finale quando lo riceve all’acquisto del suo nuovo occhiale? Come lo utilizza e perché lo apprezza? Sono alcune delle domande che l’azienda bellunese specializzata in accessori per l’eyewear si è posta per comprendere come sta cambiando il comportamento dei consumatori nei confronti del prodotto core del gruppo. La riflessione sarà oggetto di un evento presso l’Otticlub di Mido, in programma lunedì 25 febbraio alle 11 (nella foto, la locandina)

Il Portaocchiali, questo il marchio che Fedon ha registrato, è il protagonista della ricerca recentemente commissionata a SWG, società che realizza ricerche di mercato, di opinione, istituzionali e rinomata nell’ambito dei sondaggi elettorali. «Alla luce dei cambiamenti di abitudini e di vita odierni, volevamo conoscere la percezione attuale del Portaocchiali da parte dell’utilizzatore finale e cercare di interpretarne le esigenze future – spiega in un comunicato Callisto Fedon, presidente del gruppo - Dalla ricerca risulta che del Portaocchiali il consumatore apprezza in primis la funzionalità, intesa come facilità di apertura e chiusura, seguita dalla dimensione e dalla forma, che devono essere soprattutto comode per poter portare l’astuccio con sé durante tutta la giornata. L’astuccio rigido ne esce vincente anche per il valore protettivo che trasferisce al consumatore».
Dalla ricerca sono emersi dunque interessanti risultati che aprono nuove prospettive sullo sviluppo futuro di questo articolo, riconfermato, inoltre, importante comunicatore di valore.
«Oltre il 50% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare l’astuccio per occhiali, da vista o da sole, più di tre volte al giorno: ciò significa che il brand posto sull’astuccio riceve ripetutamente visibilità durante la giornata – sottolinea il comunicato - Questo è un dato molto rilevante soprattutto per le grandi griffe, entrate nel settore prima con l’occhiale da vista e successivamente in modo massiccio con quello da sole, perché rivela l’enorme potenziale comunicativo dell’astuccio, ambasciatore d’eccezione dei valori della marca».
Focus dell’evento in programma lunedì mattina all’Otticlub sarà anche la produzione sempre più attenta all’ambiente, cui Fedon sta puntando. «Produzioni improntate alla sostenibilità sono sempre più in linea col sentiment dei nostri mercati e sono nell’animo della nostra tradizione, dove, da sempre, siamo abituati a non sprecare nulla -  dichiara ancora l’imprenditore veneto - Da questa filosofia di vita è nato il nostro interesse per il recupero e lo sfruttamento di materie prime “seconde”, quali oggetti in bambù, le reti da pesca abbandonate e recuperate in mare, i residui e gli scarti dell’industria alimentare come il mais e le mele».
(red.)

Corporate