Fonda, nominati 44 healthy vision ambassador

Sono gli ottici optometristi che lunedì scorso hanno concluso il primo anno di formazione dedicata all’ipovisione, promosso dall’azienda genovese: 27 uomini e 17 donne, con un’età media di 42 anni, provengono da 14 regioni che coprono tutta Italia, Liguria e Lombardia le più rappresentate

«L'ottico optometrista, insieme a tutte le altre figure professionali coinvolte nella vista fragile e ipovisione, come l’oculista, l'ortottista e lo psicologo, è un elemento territoriale imprescindibile per la corretta gestione del paziente - spiega in una nota l’oftalmologo Fabio Mazzolani, responsabile scientifico di Academia Fonda - Le previsioni demografiche future evocano uno scenario in cui la gestione dell’anziano, quindi con visione fragile, sarà sempre più la quotidianità: pertanto, nel centro ottico, risulterà indispensabile avere personale qualificato e istruito non solo per il rapporto con l'utenza ma, soprattutto, per interloquire al meglio con le altre figure professionali mediche e non. Tutto ciò a beneficio del nostro obiettivo: il benessere dei pazienti».

Michele Jurilli, amministratore delegato di Fonda, ricorda nel comunicato che gli healthy vision ambassador di questo primo anno dell’Academia «andranno a colmare in parte il divario che c’è oggi tra le persone con vista fragile in cerca di soluzioni ottiche efficaci e gli ottici optometristi in grado di provvedere a una risposta adeguata, volta a migliorare la qualità della vita della persona».

L’azienda genovese ha già gettato le basi per un secondo corso di ulteriore approfondimento su competenze tecniche e scientifiche per i professionisti già ambassador e un primo anno riservato invece a quelli che ancora devono specializzarsi: l’obiettivo è coprire la totalità delle regioni italiane.

«Grazie al lavoro coordinato da Fonda in collaborazione con i docenti dell’Academia e le altre professionalità coinvolte stiamo sviluppando una vera e propria rete di specialisti, che possano supportare la persona con vista fragile in tutti gli aspetti del suo percorso per farle ritrovare, per quanto possibile, il benessere visivo - aggiunge Jurilli - I protocolli tecnici per le prove delle soluzioni garantiscono lo standard qualitativo dei nostri ambasciatori, le competenze non tecniche ne arricchiscono la qualifica e, insieme al fattore umano, concorrono a generare figure preparate sotto i vari aspetti di accoglienza e supporto dell’ipovedente, capaci di generare anche un impatto sociale virtuoso sul proprio territorio» (nella foto, 41 dei nuovi ambassador formati da Fonda).

(red.)

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