Fossetti: vanno tutelati tutti gli optometristi

Nel dibattito sull’equivalenza professionale interviene il direttore dell’Irsoo, in qualità di co-fondatore di due tra le più prestigiose associazioni italiane in ambito optometrico, Sopti e Ailac

«La posizione presa da Aloeo è molto grave, in quanto mina l’unità della categoria degli optometristi vanificando tutto il lavoro fatto negli ultimi anni da Sopti, Federottica e ultimamente da coloro che hanno dato vita a Tiopto - dice Alessandro Fossetti (nella foto) a b2eyes TODAY - Se il cammino intrapreso da Aloeo dovesse andare a buon fine, avremmo di fatto un optometrista obbligatoriamente laureato in Fisica e gestito attraverso l’ordine dei chimici e dei fisici. La conseguenza più grave sarebbe per tutti gli altri, ovvero la maggioranza degli optometristi operanti in Italia, la perdita della copertura legislativa dettata dalle sentenze della Corte di Cassazione, che oggi rende legittima l’attività di un ottico abilitato che possiede un attestato di optometria».
«Non mi meraviglia la scelta di Aloeo: sono sempre andati avanti per la propria strada, perseguendo l’obiettivo di tenere ben distinte le due figure che di fatto sono presenti da anni sul nostro territorio, quella del laureato e quella dello specializzato in optometria, cercando di esaltare il valore della prima e di sminuire quello della seconda - prosegue il professionista toscano - Mi meraviglia invece l’atteggiamento di alcune associazioni o di rappresentanti degli ottici indipendenti, tra i quali è più diffuso l’attestato in optometria, che non prendono le distanze dalle iniziative di Aloeo».
Fossetti ha, tuttavia, apprezzato il recente intervento di Andrea Afragoli, «in particolare dove sottolinea come “senza il contributo di queste figure, alcune delle quali hanno poi anche formato un certo numero di laureati come docenti delle materie professionalizzanti, non ci sarebbe mai stato un corso di laurea in Ottica e Optometria nel nostro Paese ma, soprattutto, che l’optometria italiana ha un respiro ben più lungo di quello datole dall’università e dal corso di laurea”: affermazioni che personalmente sostengo da tempo», conclude Fossetti.
(red.)

Formazione