Franchini, l’ottico che ha sempre guardato avanti

Così la figlia Maria Rita definisce il professionista di Arezzo, scomparso improvvisamente il 19 marzo scorso, all’età di 78 anni

Una vita dedicata al lavoro, iniziato a 14 anni facendo pratica di fotoreporter presso un giornale locale, proseguito in alcuni dei maggiori studi fotografici dell’epoca e quindi, dagli anni 60, avviando una piccola bottega artigiana specializzata prima in foto e poi, dal decennio successivo, estesa all’ottica insieme alla moglie Anna, dopo gli studi all’Irsoo di Vinci con Sergio Villani: è stata così quella di Piero Franchini (nella foto), titolare di tre centri ottici con l’omonima insegna nel cuore di Arezzo e per un decennio, sul finire degli anni 90, del punto vendita Kiklos, avviato insieme ad altri soci presso il centro commerciale di viale Amendola, alle porte della città toscana.

«Il lavoro è stato davvero tutta la sua vita: aveva una grande passione per l’ottica, che ha svolto sempre in maniera seria e corretta - ricorda a b2eyes TODAY la figlia Maria Rita, che insieme al marito Simone Angiulli e a un gruppo di collaboratori portava avanti con Piero l’attività dei tre centri ottici - Ad Arezzo conosceva tutti, lo dimostra l’ondata di affetto che abbiamo ricevuto in questi giorni ed evidente soprattutto al suo funerale in Cattedrale, dove sono venuti clienti, esponenti di associazioni, rappresentanti di aziende del settore. Papà non solo era molto socievole, ma aveva una grande visibilità sul territorio, grazie anche alla rubrica di attualità che conduceva ad Arezzo TV».

Franchini è stato per dodici anni presidente della Confesercenti aretina e attualmente era alla guida della Fio, la sezione ottica dell’organismo, a livello locale. «Con Piero se ne va un pilastro dell’associazione di categoria: figura carismatica e insostituibile, Confesercenti perde un imprenditore serio, onesto e dotato di grande umanità e professionalità, un ottico e un fotografo di primo piano, un dirigente eccezionale impegnato per decenni nel portare avanti azioni nell’interesse del tessuto economico cittadino - si legge sul sito dell’associazione aretina - Fin dalla sua costituzione è stato impegnato ai vertici di Confesercenti e ha sempre contribuito con la propria esperienza e capacità imprenditoriale a sviluppare iniziative a tutela dei commercianti per la crescita dell’economia locale. Per anni, inoltre, ha ricoperto anche il ruolo di consigliere della Camera di Commercio».

Luciano Biondini, titolare del negozio L’occhialaio e presidente di Federottica Arezzo, pur avendo avuto posizioni differenti in ambito sindacale, lo ricorda come un collega stimato. «Piero è stato uno dei pionieri ad aprire più centri ottici nella nostra città: prima di lui qui il retail di settore veniva prevalentemente gestito a livello familiare - dice Biondini al nostro quotidiano - Era una persona combattiva ma alla mano, fuori dal comune rispetto a certi comportamenti di oggi, poiché rispettava sempre l’operato degli altri: e questo rispetto lo ha ricevuto da tutti, anche nella nostra professione, di cui era un grande appassionato, dai clienti, dai colleghi e dai fornitori».

A.M.

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