Il Galilei celebra… Galileo

L’istituto professionale dell’ottica di Milano ha organizzato tre incontri digitali per approfondire la figura del grande scienziato da diverse angolazioni. Oltre a personaggi di spicco del mondo della cultura, della medicina e della fede, è intervenuto anche Sergio Cappa, docente e autore di libri in ambito ottico optometrico

«Sono orgoglioso di essere stato scelto per sintetizzare la figura di Galileo Galilei nell’istituto a lui dedicato, in occasione della chiusura di un ciclo di tre appuntamenti che la dirigente scolastica, Annamaria Borando, ha organizzato e che ha visto la partecipazione di nomi di grande livello», commenta a b2eyes TODAY Sergio Cappa, autore anche di un volume sullo scienziato toscano.

Sono stati tre gli eventi online realizzati dalla scuola milanese, a partire dal dicembre scorso. Il primo verteva su ragione, pensiero critico e responsabilità con la relazione, tra le altre, della ricercatrice e senatrice a vita Elena Cattaneo e dell’esperto in scienze biomediche Fabrizio Pregliasco. Il secondo ha affrontato il tema degli oroscopi, dell’astronomia e dell’astrologia a partire da Galileo, con al centro l’intervento di Stefano Sandrelli dell’Istituto nazionale di astrofisica presso l’Osservatorio di Brera. “Fede e scienza oggi: distinzione, autonomia, separazione?” era l’argomento del terzo e ultimo appuntamento, tenutosi il 27 maggio, al quale hanno partecipato, oltre a Cappa, anche Valentina Cason della Comunità Nuovi Orizzonti e don Gino Rigoldi, figura di spicco sul territorio milanese, per aver fondato Comunità Nuova e per la sua attività di cappellano presso il carcere minorile Beccaria di Milano.

Nel suo intervento Cappa (nella foto) ha tratteggiato gli anni precedenti la formazione del giovane Galileo, gli accadimenti storici, politici e sociali che lo hanno accompagnato nei turbamenti tra scienza e fede, che dall’adolescenza all’abiura non lo hanno mai abbandonato. «Devo anche rivelare un momento di forte emozione quando mi è stato chiesto un suggerimento agli studenti che si preparano alla maturità - conclude Cappa - Proprio cinquant’anni fa, in questi giorni e in quelle aule, preparavo il mio esame di Stato: questo invito è stato un inaspettato e gradito regalo».

(red.)

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