Il secondo occhiale è un prodotto difensivo?

È la domanda posta in una delle tavole rotonde tra industria e retail all’Anteprima del Progressive Business Forum 2020 di lunedì scorso. Che ha ricevuto una risposta apparentemente corretta, ma solo a metà

Dall’inizio del lockdown sostengo una teoria che di giorno in giorno tende a rafforzarsi. L’ottica potrebbe essere un mercato anticiclico se valorizzasse meglio e posizionasse diversamente alcune offerte di prodotto e servizio in una logica di bene difensivo, ossia necessario per chi lo acquista.

Sono mercati anticiclici e difensivi quelli molto meno sensibili alle condizioni economiche circostanti e che possono quindi risentire meno delle fasi di debolezza di una crisi come quella in atto: consumi di prima necessità (alimentari, bevande, prodotti per la casa e la persona), energia, salute, telecomunicazioni e utilities (servizi di pubblica utilità). Di fatto la salute è parte del sistema anticiclico dei beni difensivi e fondamento della piramide dei bisogni di Maslow, che vede tra le prime esigenze da soddisfare proprio la salute e il cibo. In sostanza la popolazione a causa della pandemia da coronavirus ha dovuto mettere da parte gli acquisti e gli stili di vita che contraddistinguono la società moderna (autostima e autorealizzazione) ripartendo da zero, dai beni primari che l’aiutano, prima di tutto, a sopravvivere.

Il nostro mercato ha molto a che fare con la salute della persona: è un “first help” nella filiera della salute dell’occhio e se l’ottico è in grado di gestire il proprio ruolo si rivela utilissimo sia al suo cliente sia allo specialista cui indirizza l’utente bisognoso. In questa cornice, la risposta avuta dal tavolo di lunedì alla domanda se il secondo occhiale si può considerare un prodotto difensivo nel caso in cui l’epidemia non ci permetta di uscire di casa e perdiamo o rompiamo il nostro primo occhiale, è apparsa formalmente corretta. Gli ospiti dell'evento hanno chiesto di non parlare di secondo occhiale, bensì di seconda dotazione complementare alla prima ma non uguale: risposta dunque corretta ma non esauriente. Il secondo occhiale è stato proposto per anni come paio di scorta con scarsi risultati. Oggi si parla di seconda dotazione, che suona meglio ma non risolve il problema: si dovrebbe invece tornare a parlare di secondo occhiale sull’esperienza della pandemia, che ha visto ad esempio uno scienziato andare in tv per molti giorni con l’asta ricoperta di scotch.

Un caso extra settore ci aiuta a comprendere meglio il concetto. Un artigiano che fabbrica zanzariere è stato particolarmente sorpreso che in questi giorni molti lo abbiano chiamato per ordinarle. In tempi normali è un oggetto che difende dalle punture delle zanzare, fastidiose ma passeggere. Se però le persone immaginano che queste punture possano trasmettere il Covid-19, la zanzariera passa da uno stato di bene protettivo a quello di difensivo, scalando la classifica delle cose da comprare subito, come il congelatore per fare dispensa in caso di ulteriore lockdown. È l’effetto difensivo che va studiato per rendere l’ottica un mercato anticiclico, quindi meno soggetto al rischio di crisi. D’altro canto, acquistare più di un occhiale premontato con la scusa che lo si lascia dappertutto e non lo si trova quando serve, non è anche questo un atteggiamento difensivo?

Nicola Di Lernia

Professione