Kering, si distingue sempre l’eyewear

Tra luglio e settembre 2025 la performance del gruppo, pur mostrando un miglioramento rispetto ai trimestri precedenti, rimane ampiamente al di sotto di quella del mercato: lo ha ricordato il nuovo ceo, Luca De Meo. In questo quadro gli unici segnali positivi vengono dalla divisione dell’occhialeria, che ha fatto registrare + 7% nei ricavi su base comparabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

Il fatturato del segmento Kering Eyewear and Corporate ha raggiunto i 448 milioni di euro nel terzo trimestre del 2025, in crescita del 2% a cambi correnti e del 6% su base comparabile. «I ricavi di Kering Eyewear sono aumentati del 7% su base comparabile durante il trimestre: è stato registrato uno sviluppo molto sostenuto in tutte le regioni chiave e in maniera trasversale sul portafoglio marchi, con solide performance in particolare da parte di Maui Jim e Lindberg - si legge nella nota a commento della trimestrale diffusa il 22 ottobre scorso dal gruppo di François-Henri Pinault - La partnership con Valentino, annunciata a settembre e il cui lancio è previsto con la collezione primavera estate 2026, rappresenta una nuova fase nello sviluppo di Kering Eyewear». Come già nelle trimestrali precedenti, quella dell’occhialeria si è, dunque, ancora una volta distinta tra le divisioni del gruppo. Nei primi nove mesi dell’anno il segmento Kering Eyewear and Corporate ha fatto segnare un incremento del 2% a cambi correnti e del 4% su base comparabile rispetto al medesimo periodo del 2024 (nella tabella sotto).

A sua volta nel periodo luglio-settembre Kering Beauté ha fatto registrare un fatturato in aumento del 3% su base comparabile. Nel frattempo Kering ha annunciato una partnership a lungo termine con L’Oréal per la vendita della linea di fragranze di lusso The Creed, che era stata acquisita dalla multinazionale di Pinault nel giugno del 2023, e per la concessione di licenze esclusive nel beauty su alcuni suoi marchi: la chiusura dell’accordo, valutato 4 miliardi di euro, è prevista entro la prima metà del 2026.

Nel terzo trimestre i ricavi a livello di gruppo sono stati di 3,4 miliardi di euro, in calo del 10% a cambi correnti e del 5% su base comparabile: la differenza è dovuta a un effetto cambio negativo pari al 5%. «Il calo del 5% del fatturato comparabile rappresenta un netto miglioramento sequenziale», precisa il comunicato, a fronte del -15% nel secondo trimestre del 2025: circa il 50% del miglioramento è dovuto al fatto che i marchi hanno performato meglio, mentre l’altra metà è dovuta a una base di comparazione favorevole. «Le vendite della rete retail gestita direttamente sono diminuite del 6% su base comparabile, con tutte le regioni che hanno contribuito al miglioramento sequenziale (-16% nel secondo trimestre del 2025), mentre i ricavi wholesale sono diminuiti del 2% su base comparabile – spiega ancora la nota - Nei primi nove mesi dell'anno il gruppo ha generato un volume d’affari di 11 miliardi di euro, in calo del 14% a cambi correnti e del 12% su base comparabile» (nella foto principale, Villa Zaguri, sede di Kering Eyewear, a Padova).

A cura della redazione

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