Leonardo Maria Del Vecchio: gli inizi come commesso in Salmoiraghi & Viganò

Lo ha rivelato il figlio del fondatore di Luxottica, scomparso un anno fa, in una lunga intervista al Corriere della Sera: ha fatto ingresso nel gruppo come addetto alle vendite presso lo store di San Babila a Milano. «I colleghi sapevano chi ero, i clienti no», racconta del suo passato prima di diventare chief strategy officer della multinazionale italo-francese

«In negozio vedi cosa il cliente guarda prima, se entra da solo o con la moglie e capisci cosa vuole e come devi darglielo». Sono le parole di Leonardo Maria Del Vecchio (nella foto) alla giornalista Candida Morvillo, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera il 16 luglio. Il manager, 28 anni, quarto dei sei figli del fondatore di Luxottica, descrive così il suo debutto in azienda, mentre frequentava l’università, presso lo store Salmoiraghi & Viganò. Il suo futuro è tracciato sin da bambino, quando il padre lo porta in visita nei diversi reparti per mostrargli le varie fasi produttive e il valore del lavoro dei dipendenti che più volte lo stesso patron di Luxottica aveva considerato una famiglia.

L’esordio vero e proprio come manager avviene quando Del Vecchio senior scopre che il figlio sta cercando lavoro altrove: gli offre così un posto in azienda al fianco di Massimiliano Mutinelli, allora amministratore delegato di Salmoiraghi & Viganò acquisita da poco, iniziando prima con un negozio, poi con tre, sino a controllare l’intera catena. La prova più ardua coincide, spiega nell’intervista l’attuale chief strategy officer di EssilorLuxottica, con l’apertura del primo flagship store italiano di Ray-Ban, a Roma, in via Del Corso. Sulla scelta della location pesa la responsabilità di un affitto molto importante e su cui ci sono diverse incertezze. L’occasione si rivela un successo.

Di fondamentale importanza nella sua crescita professionale c’è sicuramente il rapporto con Francesco Milleri, presidente e amministratore delegato del gruppo italo-francese, che il giovane considera «un ultimo regalo di mio padre», di cui ricorda inoltre lezioni bellissime racchiuse nei racconti del suo passato, grazie alle quali impara l’importanza della generosità che porta avanti con progetti di charity, realizzati attraverso la Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia, e la responsabilità di 200 mila famiglie. «Ad Agordo molti operai chiamavano per nome mio padre e lui chiamava per nome loro - conclude Leonardo Maria Del Vecchio - Oggi il mio sogno più grande è che, un giorno, i miei figli mi guardino con gli stessi occhi con cui io guardavo lui fra i suoi operai».

(red.)

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