Milano Fashion Week a due facce, tra digitale e porte chiuse

In una settimana della moda dedicata alle collezioni donna autunno inverno 2020 2021 che, dopo un avvio nella normalità, ha dovuto fare i conti con l’emergenza coronavirus in Italia e ha visto annullate le sfilate conclusive di lunedì 24 febbraio, gli occhiali si sono ritagliati uno spazio con una discreta varietà di forme e dimensioni. Ora il testimone è passato a Parigi, senza variazioni di programma

Dal 18 febbraio, giorno d’inizio, a sabato scorso tutto è filato liscio. L’emergenza coronavirus riguardava solo la Cina. Un migliaio di persone in meno accreditate e solo una maison di quel paese presente, Annakiki, perché non basata in Cina. La terza edizione di Sino-Italian Fashion Town by Chic Group, società cinese attiva nel panorama degli investimenti e nella gestione di immobili commerciali, dava la possibilità a otto designer emergenti cinesi di presentare qualche capo in una mostra statica e dei video: per l’occasione si è trasformata in un progetto digitale. Mentre con l’iniziativa China we are with you gli ospiti cinesi abituali delle passerelle milanesi potevano vedere in streaming le sfilate da casa. Poi domenica Giorgio Armani annuncia il defilé a porte chiuse e lo stesso fa Laura Biagiotti, qualche presentazione viene cancellata e la Camera della Moda annulla le due sfilate di lunedì. Una fashion week quindi più concentrata con le sue sorprese annunciate e le sue tendenze confermate.

Anche se Giorgio Armani, uno dei pochi a far sfilare i modelli con occhiali da sole soprattutto per Emporio, sostiene che non è giusto parlare di tendenze, la donna deve scegliere quello che le sta bene e la valorizza. Come i capi maschili ingentiliti da dettagli proposti, oltre che dallo stesso Armani, da Genny o da Ermanno Scervino. Abiti dal taglio iperfemminile realizzati in tessuti di recupero della sartoria da uomo o in neoprene o in altro materiale sostenibile, come da Gilberto Calzolari, accessoriati con grandi montature trasparenti. Attenta ricerca negli stampati, geometrici e no, come da Cividini o da Anteprima, dove si sono visti maxi occhiali da sole. Occhiali anche da Gucci che, come passerella, ha creato una piattaforma girevole trasformata nel backstage di una sfilata. Moschino è passato dal look damerino del Settecento alla Maria Antonietta in jeans (nella foto, a sinistra) al completo pop, con pettinature ed eyewear in sintonia. Gli occhiali più divertenti e più numerosi, piccoli, con alette e triangolari, si sono visti dagli ungheresi della Budapest Select. Non sono passati inosservati neanche quelli di Bottega Veneta, enormi, a farfalla, con brillantini. Tutti i modelli Polaroid da Msgm che ha proposto una collezione ispirata, nelle stampe e nelle scritte, ai film di Dario Argento, in prima fila ad applaudire. Montature da femme fatale per la sensuale donna di Versace. Piuttosto tonde da Laura Biagiotti (nella foto, a destra) che sulla passerella-giardino ha fatto indossare i suoi capi, di cui vari in cashmere riciclato, dalla mitica Pat Cleveland e dalla figlia Anna. Alcuni brand di occhiali nel fashion Hub Market di Camera della Moda: Delirious Eyewear di Marco Lanero, che ritorna con il modello che vedremo indossato da Daniel Craig-007 in No time to die, e Fabbrica Torino, con la capsule Ft-Lab realizzata con Giuseppe Buccinnà, fondatore dell’omonimo brand di moda.

Luisa Espanet

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