Occhialeria: ancora bene l’export, ancora male l’Italia

Secondo i dati diffusi da Anfao, nei primi 9 mesi del 2019 le vendite all’estero delle aziende italiane di eyewear hanno fatto segnare una crescita tendenziale in valore del 5,8%, mentre il sell out del mercato interno è diminuito del 2,7%

Nel dettaglio, l'incremento in valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per le montature da vista è stato del 7,2% e del 5% per gli occhiali da sole. «Complessivamente i primi tre trimestri del 2019 per l’occhialeria italiana sono stati molto importanti e hanno ribadito che le esportazioni sono il core business di questo settore: l’euro debole e i dazi Usa sui beni cinesi possono aver contribuito in parte a questo risultato, tuttavia credo che lo stesso sia anche il frutto del lavoro costante che tutte le aziende e l’associazione stessa effettuano nella promozione e nell’internazionalizzazione», commenta in una nota Giovanni Vitaloni (nella foto), presidente di Anfao e di Mido.

A fare da contraltare, in negativo, come da alcuni anni a questa parte, la situazione del mercato interno: secondo i dati GfK relativi al sell out, l’Italia risulta l’unico paese europeo tra i cinque presi in considerazione (Francia, Spagna, Germania e Regno Unito gli altri) a registrare vendite negative nel canale ottico, con -2,7% in valore per montature e occhiali da sole nei primi tre trimestri 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018. «Va un po’ meglio per le lenti oftalmiche, che mettono a segno una variazione tendenziale a valore leggermente positiva grazie al segmento delle lenti progressive - precisa il comunicato di Anfao - A livello di prodotto continua a essere l’occhiale da sole a soffrire maggiormente, mentre a livello di canale è l’ottico indipendente a essere più sollecitato rispetto alle catene, che registrano performance positive in particolare grazie ai prodotti trade brand».

Quali le prospettive a breve-medio termine? Secondo Vitaloni, il 2019 è stato un anno complicato, «ma, sulla base dei risultati a oggi disponibili possiamo dire che le esportazioni chiuderanno l’anno positivamente, così come il fatturato complessivo del settore - dice nella medesima nota il numero uno di Anfao e Mido - È difficile poter fare, invece, una previsione sul 2020, perché l’incertezza a livello internazionale, che è sempre il nemico principale con cui dobbiamo combattere, resta altissima, soprattutto con gli ultimi avvenimenti geopolitici che ci sono stati. Metteremo comunque in campo una serie di strumenti per essere sempre più vicini alle esigenze delle aziende associate: tra questi, una promozione particolarmente intensa per Mido 2020, anno del cinquantesimo, un programma di internazionalizzazione sempre più efficace e serrato, programmi di formazione rivolti alla forza vendita delle aziende in collaborazione con Sda Bocconi sul versante commerciale e marketing per spingere anche nel mercato interno e progetti di formazione tecnica e di prodotto attraverso Certottica».
(red.)

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