Prisma 2019: le differenze tra Italia, Francia e Spagna nell’ipovisione

Oltre duecentocinquanta professionisti, tra oculisti, ortottisti e ottici, si sono riuniti a Firenze il 30 e il 31 marzo: l’intervento di esperti europei ha ulteriormente arricchito l’evento (nella foto, una fase dei lavori), aprendo a confronti e riflessioni sulla situazione nazionale

«Abbiamo registrato un’importante partecipazione di tutte le figure coinvolte – dice a b2eyes TODAY Roberto Volpe, oculista e presidente di Prisma - Particolarmente apprezzati gli interventi dei colleghi Gerard Dupeyron, dalla Francia, ed Ernesto Marco Carmena, dalla Spagna, grazie ai quali sono emerse le modalità con cui viene trattato il paziente ipovedente all’estero: è stata l’occasione per trarne spunti e riflessioni su come in Francia il soggetto venga trattato in modalità residenziale, quindi presso la struttura ospedaliera, e su come invece in Spagna sia un optometrista specializzato in ipovisione, quindi con un curriculum specifico, a prendersi cura del paziente con questa disabilità visiva».
In evidenza, fra le tematiche affrontate dal simposio, l’oftalmologia pediatrica e argomenti anche molto tecnici, tra cui la sessione sulla microperimetria, ad esempio, «che ha rappresentato uno spunto per le aziende stesse per migliorare ulteriormente i macchinari», aggiunge Volpe.
Ancora da definire l’argomento di Prisma 2020, che si svolgerà sempre a Firenze a fine marzo. «L’obiettivo della prossima edizione potrebbe essere quello di affrontare le tematiche dell’ipovisione considerando la persona nella sua totalità, a livello sia della visione sia della psiche, aspetti che caratterizzano il paziente ipovedente – conclude Volpe – L’idea è fare intervenire diversi esperti, appartenenti ad altri ambiti professionali, oltre a quelli abitualmente presi in considerazione».
F.T.

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