Silmo 2019: qualche espositore in più, qualche italiano in meno

Secondo i dati forniti dagli organizzatori salgono a 970 le aziende in mostra da oggi fino a lunedì 30 settembre a Paris Nord Villepinte rispetto ai 967 dell’edizione scorsa. Ne consegue un incremento della superficie lorda, 80 mila metri quadrati a fronte dei 78 mila del 2018

In leggera controtendenza, invece, il dato degli espositori italiani: 106 contro i 116 di un anno fa (nella foto, uno scorcio dei padiglioni a Silmo 2018). Italia che comunque rimane un riferimento per il salone francese, giunto alla 52esima edizione, da tanti punti di vista. Ancora una volta, ad esempio, gli organizzatori hanno chiesto a un’esperta italiana del settore, Luisa Redaelli, di moderare un evento che coinvolga ottici del nostro paese e non solo. Domenica pomeriggio, infatti, si terrà “L’ottico, una professione da valorizzare: presente e futuro nelle diverse realtà nazionali, alla ricerca di un linguaggio condiviso”. Si tratta di una «opportunità d’incontro e scambio di esperienza fra ottici di diversi paesi europei, per leggere insieme le diverse realtà normative, il modo in cui l’ottico è inserito e percepito nella società, per riflettere sul prossimo futuro: una tavola rotonda per dare voce a una lingua condivisa, per definire la figura professionale e rafforzare lo spirito di comunità internazionale», si legge in una nota di Silmo. Al meeting interverranno l’ottico belga Ludovic Elens, il collega transalpino Philippe Majorczyk e i professionisti italiani Giuseppe Sicoli e Alessandro Spiezia.
L’evento rientra nel programma Silmo Next, lanciato nel 2018 e riproposto anche quest’anno, insieme ad altre attività, nuove o consolidate. Del resto la campionaria parigina si conferma il secondo salone dell’ottica a livello mondiale per numero di espositori e visitatori, subito dopo Mido, e punto di riferimento per il business della filiera nella seconda metà dell’anno, soprattutto per quanto riguarda le montature.
A.M.

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