Un imprenditore illuminato: così nell’azienda torinese ricordano Alberto Vitaloni (nella foto principale), per la determinazione e il coraggio con cui ha varato progetti di volta in volta adattati a contesti in continuo mutamento.
Nato nel 1942, dopo aver completato la formazione tecnico meccanica entra nell’impresa fondata nel ‘29 da suo padre Giovanni, che ha come fulcro la produzione di componenti elettromeccanici per l’automotive, all’epoca in grande espansione. In quei primi anni Alberto sviluppa e integra l’attività esistente fino a condurla a livelli industriali su scala internazionale, «impegnandosi in battaglie per la sicurezza stradale che porteranno nel 1976 alla legge per l’obbligatorietà degli specchi retrovisori, che prima di allora venivano montati sulle auto solo come accessorio - racconta una nota dell’impresa familiare - Il successivo boom della Vitaloni è trainato proprio dalla produzione di retrovisori (nella foto sotto), negli stabilimenti di Rivalta e Orbassano, nel Torinese, che lui stesso disegna, partendo dalla funzione protettiva alla quale devono assolvere, e completati nel design da un senso estetico d’avanguardia».
Alla fine degli anni 80 la Magneti Marelli, parte del gruppo Fiat, acquisisce l’azienda per integrarla nella propria filiera produttiva: è il momento in cui Alberto, aiutato dal figlio Giovanni, appena diciottenne, si lancia nel mondo dell’occhialeria e dell’orologeria, creando il marchio Derapage (nella foto sotto), grazie a un’occasione commerciale nata negli Stati Uniti. Il termine dérapage è il trait d’union tra la vecchia e nuova attività: ricorda infatti il modo audace di affrontare una curva nelle corse automobilistiche, senza mai perdere il controllo del mezzo. «Cambia lo sguardo, ma resta lo spirito visionario: da guardare dietro con gli specchi a guardare avanti, con gli occhiali - sottolinea il comunicato - Nasce così il primo modello, “F” di Derapage, una mascherina da sole dal forte carattere, in kedar 48, un materiale innovativo e solido, con lenti intercambiabili, adatte a proteggere gli occhi dal sole nello sport e nel tempo libero. Nel 1990 a Derapage si affianca Vanni, in onore del capostipite Giovanni, Vanni appunto per gli amici: all’insegna del colore, si afferma come marchio indipendente, negli anni in cui gli occhiali diventano, da dispositivo medico, un accessorio di stile per la persona».
Vittima nel 2002 di un terribile incidente d’auto che ne pregiudicherà la vita lavorativa attiva, Alberto continua a seguire le vicende dell’azienda sostenendo suo figlio Giovanni, che nel 2021 la trasforma in una società benefit, perché unisce all’attenzione per il prodotto la responsabilità sulla misurazione degli impatti che con la propria attività crea sul pianeta e sulle persone.
«Papà ha sempre affrontato le sue avventure imprenditoriali con stile unico e la capacità di relazionarsi con gli altri in modo molto spontaneo e coinvolgente: siamo cresciuti all’insegna del suo spirito creativo - afferma Giovanni Vitaloni nella nota - Ci lascia il suo esempio concreto, l’incoraggiamento a vivere una vita piena e alcuni spunti preziosi. Innanzitutto, non aver mai paura di osare, di buttarsi, nelle relazioni umane o in un nuovo impegno lavorativo. Poi l’esercizio della disciplina per fare le cose al meglio delle proprie possibilità, con dedizione e cura. E, in ultimo, l’importanza di coltivare i sani valori familiari, passando del buon tempo con le persone che contano nella propria vita, a iniziare da Margherita, sua moglie da quasi 60 anni, un amore fatto di impegno e testimonianza».
A cura della redazione