Dalpasso, seconda tappa del confronto su giovani miopi e genitori presbiti

L’8 maggio, presso il Grand Hotel di Parma, l’insegna ottica ha organizzato, in collaborazione con Hoya, un nuovo appuntamento interdisciplinare su questi temi, al quale hanno partecipato oltre 50 esponenti della classe medica

Dopo il debutto di Milano nel dicembre scorso, il workshop “Visioni transgenerazionali: bambini miopi e giovani genitori presbiti”, ha portato due nuovi elementi di confronto. «Marika Dello Strologo, referente del servizio di Oftalmologia pediatrica all’Ospedale Vittore Buzzi del capoluogo lombardo, ha parlato dell’inizio di uno studio con metodo Delphi sulla miopia giovanile, con l’obiettivo di fare ordine e creare consenso tra gli specialisti del settore su alcuni temi di impatto quali epidemiologia, fattori di rischio, economia sanitaria, politica sanitaria, controllo dell’evoluzione, presentazione e strategie di intervento - spiega una nota di Ottica Dalpasso - Una riflessione utile per valutare a 360 gradi il fenomeno sempre più presente della miopia giovanile e i suoi effetti attuali e nel tempo». L’iniziativa era stata avviata nel novembre scorso a Roma, con un evento organizzato da Hoya.

A sua volta Francesco Loperfido, responsabile del servizio di Oftalmologia generale all’Ospedale San Raffaele di Milano, ha illustrato le difficoltà del presbite alla guida, che nascono prevalentemente da una insufficiente correzione visiva e dall’utilizzo di lenti da vista con geometrie e trattamenti obsoleti. «Loperfido ha ricordato che la presbiopia oggi non riguarda solo la visione da vicino ma soprattutto quella dinamica perché siamo sempre più costretti a leggere velocemente il cruscotto multimediale e pieno di informazioni, tipico delle nostre modernissime automobili, cosa che però ci rende potenzialmente soggetti a rischi di incidente per avere distolto l’attenzione dalla strada - precisa il comunicato - Se siamo fortunati e incrociamo un ciclista vestito di verde, ha spiegato l’oftalmologo milanese, lo catturiamo con lo sguardo già a 130 metri di distanza ma se malauguratamente è vestito di blu, lo vediamo solo quando è a 17 metri da noi, con conseguenze facilmente immaginabili».

Il workshop di Parma è stato condotto da Nicola Di Lernia, che ha inoltre ricordato come l'impatto dell'intelligenza artificiale in medicina permetta allo specialista di avere più tempo per la relazione con il paziente: per tale motivo dovrà riformulare un meta-linguaggio fatto non solo di informazioni, ma anche di comunicazioni attraverso metafore, analogie e aneddoti.
Olivia Niccolini e Alessandra Parodi, rispettivamente medical relations specialist ed education & product manager di Hoya Italia, hanno poi presentato gli ultimi aggiornamenti sulla tecnologia D.I.M.S. di MiyoSmart per il controllo della progressione miopica e le nuove frontiere delle lenti progressive evolute.

Infine Marina De Carlo, store manager di Ottica Dalpasso Parma, ha condiviso con i presenti l’esperienza del bambino miope e del genitore primo presbite incontrati nel centro ottico della città ducale, l’ultimo dei negozi aperti dall’insegna.

«Con più di 50 medici presenti, questo secondo workshop organizzato da Ottica Dalpasso è stato la conferma della continuità nella comunicazione della sua attività scientifica rivolta a oculisti, ortottisti e pediatri del territorio, sempre all’insegna di un’elevata professionalità», conclude la nota (nella foto, i relatori al workshop dell'8 maggio).

A cura della redazione

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