Se l’intenzione di spesa del consumatore nel 2025 mostra segnali di contrazione, c’è un’eccezione che merita attenzione: la voce health care non sembra risentirne allo stesso modo. Non è un dettaglio: l’italiano frena su molte categorie, ma continua a riconoscere alla salute un ruolo “protetto”. E l’ottica, ancora una volta, vive esattamente su questo confine: cura e prevenzione da un lato, moda e desiderio dall’altro.
Secondo i dati GfK-Anfao presentati il 23 novembre scorso a Bologna al Forum Presbiopia (nella foto), relativi al periodo gennaio-agosto 2025, l’Italia fa leggermente meglio dell’Europa: +3% a valore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con un profilo ancora più marcato su alcune aree, come lenti a contatto (+2%), lenti oftalmiche (+3,1%), montature (+5,2%) e occhiali da sole (+1,3%). Il messaggio è chiaro: il mercato si muove insieme, ma lentamente. Eppure, dentro questo andamento complessivo, vista e sunwear mostrano più vitalità: segno che l’elemento estetico e identitario non sparisce, semplicemente entra in negoziazione con la prudenza di spesa.
Ma non è tanto la crescita in sé a fare notizia, quanto come viene generata. Vediamo i diversi canali, con focus lenti. Volumi: catene +12% a fronte di indipendenti +1%. Valore: si ribalta il quadro, con indipendenti +4% e catene +1%. Queste ultime pesano circa il 24% del totale in quantità. È una polarizzazione netta: le catene accelerano sui pezzi, ma la monetizzazione dell’acquisto e la capacità di sostenere valore sembrano più solide nei centri ottici indipendenti.
Sul totale mercato, i prezzi medi indicano due mondi: monofocale con un prezzo medio generale di 76 euro e con +3% a quantità di pezzi. Progressivo con un prezzo medio generale di 237 euro con +5% a pezzi. Ma è nel confronto tra canali che si legge la trama competitiva. Nelle catene il prezzo medio del monofocale è di 78 euro (da 87 dello stesso periodo del 2024), il progressivo di 202 euro (da 221). Qui il segnale è evidente: perdita di prezzo medio. Gli indipendenti hanno invece un trend diverso: monofocale a prezzo medio stabile a 75 euro, progressivo a 250 euro in leggera crescita (da 242). Quindi il prezzo medio tiene sul monofocale e sale sul progressivo. In altre parole: nel 2025 la distribuzione succursalista sembra “vendere volume” anche tramite una pressione sui listini, mentre l’indipendente conferma una capacità di difendere il valore, soprattutto dove conta davvero, il progressivo.
Due segmenti nel 2025 si muovono con decisione e meritano attenzione. Le lenti colorate nel monofocale crescono a +3%, nel progressivo a +9%. Identica tendenza per le fotocromatiche: monofocale +8%, progressivo +6%. Qui rileviamo un duplice significato commerciale: da un lato la spinta estetica, dall’altro la semplificazione d’uso e la promessa di convenienza percepita di avere di fatto un doppio occhiale. Non è dunque solo una scelta di prodotto, ma un linguaggio che aiuta il cliente a giustificare l’investimento.
Per quanto riguarda gli indici, nel monofocale si registra una stabilizzazione nella fascia 1.50-1.59, con crescita importante (+39% a unità) invece nell’area “media” al suo interno. A sua volta il progressivo appare in forte aumento sugli indici alti: 1.65 (+18%) e 1.59 (+9%). Il mercato, quindi, non “premia” in modo uniforme: sul monofocale vince la fascia media, mentre sul progressivo crescono l’attenzione e la disponibilità verso soluzioni più performanti e spesso più sottili ed estetiche.
Il 2026 è alle porte, come il Mido anticipato a fine gennaio. Alla luce dei dati 2025 Gfk-Anfao, l’avvertenza per l’uso è non dare per scontato nulla. L’ottica ha dimostrato forte resilienza alle crisi che si sono affacciate negli ultimi dieci anni. Ma, forse, in futuro non basterà più la resilienza. Servirà, come aveva già ricordato al Forum durante la pandemia l'esperto di retail internazionale Giuseppe Stigliano, antifragilità. E un sistema è antifragile quando, di fronte a stress, volatilità, errori e imprevisti, non si limita a resistere: migliora.
Nicola Di Lernia