Progressive: il prodotto c’è, ora puntiamo alla comunicazione

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I dati dell’indagine di mercato effettuata da questa testata su oltre 500 consumatori, contattati dopo l’acquisto di una montatura con lenti progressive, hanno rivelato un importante elemento: se da un lato l’utente finale è soddisfatto del prodotto (il 93%) non lo è altrettanto del centro ottico (si scende al 79% e al 60% sull’eventuale consiglio del punto vendita ad amici e parenti). «Questo gap è indicativo: significa che il prodotto c’è, ma non viene proposto adeguatamente ed è un aspetto sul quale dobbiamo lavorare», ha detto Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group per il quale anche il circa 90% di soddisfatti non rappresenta un dato del tutto positivo. «Significa che perdiamo quasi 2 clienti ogni 10», ha sottolineato.
«Questa analisi va letta come un bicchiere mezzo vuoto che deve spronare al cambiamento - ha commentato Massimo Barberis, direttore generale di Optocoop Italia-Oxo - Trovo singolare, ad esempio, che solo un consumatore su tre venga richiamato nel post vendita: la distribuzione oggi deve presidiare tutti i punti di contatto, prima e dopo l’acquisto, con il cliente ed è questo un elemento su cui dobbiamo lavorare». Barberis, inoltre, vantando un’esperienza ventennale nell’industria, ha indicato cosa è più difficile far funzionare nel retail. «Sicuramente il Crm - ha detto - Il suo uso sistematico potrebbe rappresentare un grande cambiamento culturale per il nostro settore».
Altro punto dolente i giovani presbiti che, sempre dati alla mano sono in crescita negli ultimi cinque anni di oltre un milione di soggetti, non sono adeguatamente equipaggiati e sono spaventati dal costo del prodotto anche solo per una piccola correzione. Il suggerimento di Laurent Schmitt, amministratore delegato di Netcity, è aprire al pubblico i laboratori del centro ottico. «Mostrate quello che fate e le varie fasi di lavorazione di una montatura con lenti progressive», ha consigliato il manager.
Chiude Procacciante sullo spauracchio internet. «Se dal sondaggio risulta che il web non è il canale attraverso il quale l’utente acquista lenti progressive, sicuramente è il principale mezzo con cui cerca informazioni - ha detto - Nel centro ottico bisogna puntare alla customer journey: ci devono essere tutti gli elementi che mettano il professionista nelle condizioni di prescrivere la lente giusta con l’adeguata strumentazione e il consumatore di percepire i benefici che può ottenere, il reale valore del prodotto e il lavoro che c’è dietro» (nella foto, da sinistra, Vettore, Schmitt, Barberis, Procacciante e Fabrizio Valente, fondatore e amministratore delegato di Kikilab).
F.T.

Progressive Business Forum, per i corsi si va verso il sold out

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La palma di corso più richiesto spetta senza ombra di dubbio a “Lenti progressive: un metodo vincente per “fare la differenza”che sarà tenuto da Roberto Pregliasco, cui seguirà l’intervento di Anna Gatti su “L'importanza dei dati nell'era del cliente”: per questo appuntamento formativo, infatti, sono ben oltre duecento i professionisti già registrati, al punto da aver indotto gli organizzatori a sospendere le iscrizioni per una ragioni di capienza della sala e per consentire il corretto svolgimento del corso stesso. Ma anche per gli altri incontri formativi in programma, realizzati in collaborazione con le principali scuole di ottica per ampliare la conoscenza delle tecnologie disponibili per le soluzioni della presbiopia, le iscrizioni sono ormai di fatto chiuse, per via dell’elevato interesse mostrato dal pubblico di delegati del primo Progressive Business Forum: costoro potranno così integrare le stimolanti informazioni su mercato, retail e tecnica ricevute il giorno prima nella ricca plenaria dell’evento fiorentino con questa importante appendice di aggiornamento professionale. Qualche posto disponibile rimane unicamente per “Linee guida per la corretta scelta e controllo di lenti a contatto multifocali”, corso tenuto da Giancarlo Montani in collaborazione con Maria Giulia Muzzi, responsabile tecnico di OcchioxOcchio, finalizzato a far conoscere meglio funzionamento e potenzialità di una soluzione compensativa della presbiopia, che può rivelarsi complementare alle lenti progressive oftalmiche (nella foto, una veduta di Firenze, che dal 30 giugno al 1° luglio sarà teatro del Progressive Business Forum, evento clou all’interno del progetto “2019 Anno della presbiopia e delle lenti progressive”, promosso dall’editore di questa testata).
(red.)

Presbiopia: in Italia cresce chi ne soffre, non le progressive

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I potenziali presbiti in Italia sono oggi stimati in 28 milioni, in prevalenza uomini. Per quanto riguarda la corretta compensazione del loro problema visivo, tuttavia, rimane molto diffuso l’occhiale premontato, con circa 5 milioni di pezzi venduti l’anno, mentre dal 2000 al 2014 l’incidenza delle lenti progressive è aumentata sì dal 7% al 19% sul totale del numero di lenti oftalmiche vendute, a scapito ovviamente delle monofocali, perché l’utilizzo delle bifocali rimaneva confinato a un irrisorio 1%, lasciando però il nostro paese nelle ultime posizioni della classifica europea in fatto di livello di penetrazione delle multifocali, rispetto, ad esempio, al Regno Unito con il 22%, alla Spagna con il 24%, alla Germania con il 29% e soprattutto alla Francia con un eloquente 45%, secondo i dati GfK. Questi e altri elementi statistici sono stati esposti in occasione dell’incontro di martedì da Marco Procacciante (nella foto), amministratore delegato di Vision Group, alla platea di addetti ai lavori ma soprattutto di giornalisti milanesi intervenuti. A loro, in particolare, sono state indirizzate le molteplici informazioni economiche, tecnologiche e scientifiche, in maniera tale che possano rendere edotto il pubblico dei presbiti sulle innovative soluzioni in materia.
Questo, insieme alla formazione dell’area ottica e all’informazione sulla classe medica, del resto, è uno degli obiettivi del progetto “2019 Anno della presbiopia e delle lenti progressive”: sommando i colleghi romani presenti alla conferenza stampa di inaugurazione del congresso Soi del maggio scorso, dove si è parlato anche di presbiopia, i promotori del progetto hanno complessivamente coinvolto una cinquantina di firme della carta stampata e online, ai quali è stata offerta anche l’opportunità di testare la qualità di un occhiale completo di lenti progressive personalizzate, grazie al contributo di Essilor, Hoya, Zeiss, oltre a quello di Vision Group, su Milano, e di Vision Optika, su Roma.
A.M.

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