«Qualcuno ha considerato negativamente la presenza del presidente di Federottica a questa inaugurazione: in realtà il presidente di Federottica deve rappresentare l’intero mondo di riferimento», ha detto lunedì dal palco del teatro del Centro Culturale Ariberto il professionista bolognese
E qualora questa iniziativa possa essere interpretata come una piccola provocazione, nella città sede del primo corso di laurea in Ottica e Optometria, «fortemente voluto da Federottica, allora ben venga la provocazione, perché serve da pungolo per migliorarsi», ha affermato ancora Andrea Afragoli, sottolineando, tra i vari argomenti della sua relazione, che oggi l’aspetto più importante nella formazione ottica e optometrica in Italia è che sia soprattutto di valore e di qualità. Qualità ribadita anche da Frisani nel suo intervento, in cui ha anche ricordato come in questi anni «l’Istituto Zaccagnini, con il quale la Società Optometrica Italiana ha una valida collaborazione, abbia saputo seguire l’evoluzione del mercato della formazione nel nostro paese».
A sua volta Munarin, ricordando che a Milano esiste ancora un corso civico relativo a questo settore, prima in via Quarenghi e ora nella struttura scolastica di via Alex Visconti, «in optometria e per addetti alle vendite, uno dei dieci poli di formazione professionale tuttora operativi del Comune», auspica con la nascita della sede milanese dello Zaccagnini «la possibilità di sinergia e integrazione, quindi con opportunità di collaborazione, tra questa nuova realtà, l’Università Bicocca, l’Istituto Galilei e lo stesso corso di via Visconti» (nella foto, di Francesco Brunello, il taglio del nastro: da sinistra, Afragoli, Righetti, Messaggio e Don Gabriele, parroco della Basilica San Vincenzo in Prato, alla quale fa capo il complesso in cui è collocata la scuola).
A.M.