Come scegliere un corso di optometria?

Pochi, non richiesti forse, ma sempre utili suggerimenti ai diplomati in ottica per districarsi nell’attuale offerta formativa

Il privilegio anagrafico mi ha consentito di visitare molte realtà didattiche sparse sulla penisola e di averne incontrate alcune, invero, poco edificanti. Al termine di un altro anno scolastico, da vecchio insegnante mi permetto quindi di suggerire ai giovani ottici che intendano iscriversi ai corsi di optometria qualche accorto ammonimento.
La credibilità di una scuola professionale è sancita dalla preparazione dei suoi insegnanti, professionisti noti per il loro curriculum specialistico e/o anche per la visibilità in congressi, relazioni, pubblicazioni, ecc; ma è garantita anche dalla serietà della sua direzione, da un manager responsabile, avveduto e di notevole intuito, supportato da uno staff coeso e rapido nelle scelte. L’affidabilità è sostenuta anche da laboratori e da aule attrezzate con strumentazione utile e sufficiente, verificabile fin da subito. Infine non dimenticate che stima e credito di una scuola sono raccontati dalla sua storia, dal suo percorso disteso negli anni sempre al servizio della migliore offerta didattica. La reputazione di un corso professionale, quale che sia, non riposa su propagandati espedienti, ormai spuntati: poiché le scuole di optometria, in generale private, si sostengono su e con le rette degli studenti, diffidate dei corsi dai prezzi irrisori; se concordiamo che una palese professionalità è protetta da una diuturna e intensa applicazione corredata da testi, congressi o relazioni, dubitate di brevi insegnamenti di pochi incontri e anche di quelli che “garantiscono” l’attestato finale. Se infine volete misurare il vostro sapere optometrico, siate frequentatori assidui di eventi e meeting: potrete testare il gap professionale tra voi e le relazioni sul palco. Che l’estate vi sia d’accorto consiglio!
Sergio Cappa

 

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