Federottica Piemonte: il futuro delle soluzioni visive nell’era digitale

Di questo si è parlato durante il secondo convegno della territoriale che si è svolto al Green Pea di Torino Lingotto lo scorso 26 febbraio di fronte a un centinaio di delegati: si è sottolineata l’importanza dell’ascolto e del dialogo per aiutare le persone a stare meglio di fronte ai moderni device, utilizzando la soluzione visiva più appropriata

Un positivo riscontro in termini di partecipazione, con circa 90 presenze oltre alle aziende sponsor, e grande interesse per il tema “Distanze ravvicinate del terzo tipo. Il futuro delle soluzioni visive nell’era digitale”, scelto per la seconda edizione dell’appuntamento di Federottica Piemonte: è il bilancio tracciato dai promotori dell’evento. «Quest’anno abbiamo replicato molto bene, siamo soddisfatti noi e lo sono stati anche i professionisti intervenuti, in qualche caso pure da fuori regione, che hanno dato vita a un incontro animato e interattivo: è stato un grande lavoro di squadra, per cui vogliamo ringraziare i colleghi che hanno dedicato tempo all’organizzazione», commentano a b2eyes TODAY Bruno Maestrelli e Fabio Cazzadore, alla guida della territoriale.

All’inizio della mattinata Maestrelli ha aperto i lavori proiettando la celebre scena di Incontri ravvicinati del terzo tipo, film di Steven Spielberg del 1977, in cui l’astronave aliena inizia a dialogare con gli umani apprendendo a riprodurre, dopo una serie di tentativi falliti, una sequenza di cinque suoni inviati da un gruppo di studiosi. «Mi sono posto l’interrogativo, chi tra noi e i clienti è l’extraterrestre? - spiega il professionista cuneese - Noi ottici mandiamo, a chi viene da noi per una necessità visiva, un segnale comprensibile che possa essere ripetuto, spieghiamo bene, siamo in grado di instaurare una comunicazione? Solo se sappiamo interpretare i bisogni dell’utente riusciamo a dialogare, il che vuol dire dargli la soluzione. L’occhio umano non è preparato a livello biologico e fisiologico all’impegno visivo a distanza ravvicinata quale è quella implicata dall’uso dei device digitali: è nostro imperativo morale aiutare la persona a stare meglio nell’utilizzarli, fornendole il dispositivo più appropriato per il compito che svolge».

Proprio la necessità dell’ascolto massimo del portatore e dei suoi bisogni è stato uno degli spunti più interessanti dell’incontro (nella foto sopra, una fase dei lavori), in cui Giancarlo Montani ha affrontato diversi argomenti, dalla scelta mirata del dispositivo e della lente, sia oftalmica sia a contatto, all’importanza della postura di fronte ai device, passando per la configurazione della postazione di lavoro, l’illuminazione e tutto ciò che attiene all’ergonomia. Senza dimenticare il valore dell’aggiornamento e della collaborazione con le aziende. L’esperto ha parlato anche di vantaggi e criticità delle lenti a supporto accomodativo e per intermedio-vicino e delle lac multifocali dedicate. «Montani ha sviscerato le specificità delle varie soluzioni indicando per ogni tipo di esigenza il dispositivo più idoneo», aggiunge Maestrelli.

L’incontro è stato supportato da Dao, Filab, Ital-lenti, mark’ennovy, Optox, Safilens, Shamir e Visionix, che hanno spiegato le caratteristiche delle loro innovazioni introdotte per rispondere a tali necessità (nella foto principale, da sinistra: Franco Saffioti, Mariangela Piredda, Bruno Maestrelli, Fabio Cazzadore, Giancarlo Montani e Daniela Basile).

N.T.

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