Forse tutto l’inventare è ricordare

Questa breve ma profonda frase di Elsa Morante, tratta da Diario 1938, vuole riassumere il nostro 2022

È stato per l’ottica il primo anno di riequilibrio. Le aziende sono tornate a parlare di numeri, comparandoli al 2019, sebbene anche nel 2022 la pandemia non sia scomparsa e a febbraio abbiamo assistito a un’altra “pandemia”, altrettanto intensa e infinita, quale è la guerra in Ucraina. Però si sa, e il calcio lo insegna, spesso quando il gioco si fa duro gli italiani danno il meglio di sé sorprendendo tutti, loro stessi per primi.

Così i dati di Confartigianato di fine settembre scorso, in cui si prevedeva la crescita del Pil italiano (+3,4%) a fine anno superiore a quello cinese (+3,2%), potevano assomigliare alla vittoria degli Europei per l’Italia a Wembley nel 2021. Il nostro paese, probabilmente anche grazie agli effetti dell’avvio del Pnrr, è tornato a essere la locomotiva d’Europa, sebbene la stessa associazione parli di un 2023 con i primi segnali di rallentamento.

Come ha contribuito l’ottica a questa performance nazionale? Certamente con l’export. I dati Anfao relativi al primo trimestre del 2022 erano particolarmente floridi: l’occhiale nel mondo era tornato a parlare italiano, soprattutto in paesi come gli Usa, dove il dollaro forte aveva aiutato la crescita delle nostre esportazioni. Sulla Russia la questione si chiudeva con il fatto che non era mai stata una forza importatrice, semmai una risorsa per il retail italiano sul turismo di lusso. Il trend si è confermato nel primo semestre, con un incremento delle vendite sui mercati internazionali del 20% rispetto allo stesso periodo del 2021. Benché per i dati di chiusura d’anno si preveda un rallentamento rispetto alla prima parte, il 2022 che sta finendo è stato comunque un toccasana per l’industria del nostro paese.

Cosa dire invece del mercato interno? È stato l’anno in cui EssilorLuxottica ha lasciato sul tavolo oltre 170 negozi tra GrandVision e VistaSì, che VisionOttica sta convertendo al proprio format. Ma è stato anche quello delle aperture: soprattutto delle catene, certo, tuttavia anche l’indipendente non ha mollato la presa, confermando lo stato di salute di un settore che non si piega neppure davanti agli aumenti mostruosi dell’energia. Alcune nubi all’orizzonte sono legate a fattori esterni all’ottica, quali inflazione e rincari domestici. Però, sebbene la nostra sia una nazione molto indebitata, gli italiani sono un popolo ricco e risparmiatore: il loro patrimonio è stato stimato da Bankitalia in diecimila miliardi di euro. Una cifra che rassicura e spaventa allo stesso tempo.

In quella frase di Elsa Morante si cela una profonda lezione: per inventare il futuro forse basta solo ricordare, ciò che abbiamo vissuto negli ultimi anni, come li abbiamo gestiti e cosa abbiamo ottenuto o potevamo ottenere di più. Il mio regalo sotto l’albero è una scatola di ricordi: quelli che vi fanno ancora sognare e sono in grado di proiettarvi al domani che desiderate per voi e per gli altri.

Nicola Di Lernia

Professione