Low Vision Academy 2019: per la prima volta si parlerà di chirurgia

La ventesima edizione del Congresso di riferimento a livello nazionale nel campo dell’ipovisione riunirà oftalmologi, ortottisti e ottici a Bergamo il 27 e 28 settembre

«Il Congresso della Low Vision Academy è un appuntamento che cerca di coagulare di anno in anno e con sfumature diverse il mondo dell’ipovisione sotto tutti gli aspetti – spiega a b2eyes TODAY Paolo Limoli, segretario scientifico dell’associazione guidata da Sergio Zaccaria Scalinci – Per l’edizione 2019 (nella foto, la locandina) l’argomento che abbiamo scelto è la chirurgia nell’ipovisione: l’oculistica è, infatti, anche una materia chirurgica, componente che può presentare alcune problematiche quando, ad esempio, dobbiamo affrontare un intervento di cataratta in un paziente ipovedente».
In questo campo esistono diverse procedure? Ci sono elementi che devono o non devono essere considerati per potenziare il residuo visivo? E ancora: esistono delle chirurgie che possono migliorare la qualità e la quantità della vista o la sensibilità del campo visivo? Sono alcune delle domande cui durante il simposio si cercherà di dare risposta, approfondendo per la prima volta in assoluto le tecniche chirurgiche. «Avremo professionisti che parleranno di gestione della cataratta in presenza di maculopatia utilizzando lenti normali, fotoselettive e ingrandenti, relatori esteri che spiegheranno le modalità di impianto di cellule e chirurghi che si occupano di retina che potranno illustrare qual è l’approccio riabilitativo che va adottato, ad esempio, in seguito a un distacco di retina», rivela Limoli.
Verranno, inoltre, toccati aspetti di ricerca più avanzata. «Nella seconda giornata ci occuperemo della visione artificiale, non solo di quella che prevede l’utilizzo di protesi, ormai superata dalla autogenetica, ossia della possibilità di impiantare dei geni, trasformando le cellule rimaste in seguito a una degenerazione in fotorecettori - dice ancora Limoli - Di questi argomenti parlerà Serge Picaud, direttore dell’istituto di ricerca francese Inserm, e massimo esperto di autogenetica».
F.T.

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